Archive for maggio 2013

E' tutto online, tranne quello che serve

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I territori dei municipi di Roma sono stati riformulati a marzo. L'11 marzo, per la precisione. Due mesi e mezzo fa. Ed ecco cosa c'è scritto, ancora adesso, sul sito del comune:



Nel frattempo, tanto per dirne una, ci sono state le elezioni comunali: cioè, c'è stata gente che nei municipi (quelli nuovi) si è candidata, e soprattutto gente che doveva capire in quale (nuovo) municipio fosse finita la sua residenza per poter votare correttamente. E sul sito del comune (sul sito del comune, dico, non sul blog di uno qualsiasi) questa informazione non è ancora fruibile.
No, dico, guardate che roba: perfino nella barra laterale c'è un bell'elenco di link che rimandano ai municipi vecchi, con il significativo prefisso "ex".


Due mesi e mezzo. Mesi, non ore. Non giorni. Mesi. E non si sono degnati di aggiornare il sito, pregiudicando gravemente i diritti dei cittadini.
Quando Alemanno se ne va in giro in televisione, con quella faccia soddisfatta, a ripetere che "è tutto online", dovrebbe perlomeno avere un po' di vergogna.

L'imbarazzo della scelta

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Allergologia e immunologia clinica, Anatomia Patologica, Anestesia rianimazione e terapia intensiva, Audiologia e Foniatria, Cardiochirurgia, Chirurgia dell'apparato digerente, Chirurgia generale, Chirurgia Maxillo facciale, Chirurgia plastica e ricostruttiva, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, Dermatologia e venereologia, Ematologia, Endocrinologia e malattie del metabolismo, Farmacologia medica, Gastroenterologia, Geriatria, Igiene e medicina preventiva, Malattie dell'apparato cardiovascolare, Malattie dell'apparato respiratorio, Malattie infettive, Medicina d'emergenza-urgenza, Medicina del lavoro, Medicina dello sport, Medicina fisica e riabilitativa, Medicina interna, Medicina legale, Medicina nucleare, Medicina termale, Medicina tropicale, Microbiologia e virologia, Nefrologia, Neurochirurgia, Neurofisiopatologia, Neurologia, Neuropsichiatria infantile, Oftalmologia, Oncologia medica, Ortopedia e traumatologia, Otorinolaringoiatria, Patologia clinica, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica, Radioterapia, Reumatologia, Scienza dell'alimentazione, Statistica sanitaria e biometria, Urologia.

Fare il ginecologo non è obbligatorio.
Se proprio volete fare gli obiettori di coscienza per non praticare aborti, è sufficiente che scegliate una specializzazione diversa.
Guardate quante ce ne sono.

Il sindaco sostenuto dai sabotatori delle donne

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A prescindere dalla nostra candidatura, io non lo voglio più, un sindaco che è sostenuto da chi gioisce per questa vergogna. Da chi ha brigato e lavorato da anni, affinché questa vergogna prendesse corpo. Da chi saluta come un inno alla vita l'espropriazione del corpo delle donne, la loro equiparazione a un'incubatrice, un contenitore, una scatola.
Gente che ha distrutto i consultori, ha utilizzato il sabotaggio dei diritti civili come strumento di lotta politica, ha praticato e pratica l'imposizione della propria coscienza su quella degli altri, si fa in quattro per gettare le donne nel tunnel dell'umiliazione e della colpevolizzazione.
Io non lo voglio, un sindaco sostenuto da questa gente.
Perché mi piacerebbe vivere nella capitale libera di un paese libero.

Generatore automatico di appelli elettorali di Alemanno

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Istruzioni: fare refresh per ottenere un nuovo appello elettorale di Alemanno. E poi valutare se non sia il caso, per una volta, di votare quelli giusti.

Ombre fondamentaliste su Roma

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Secondo Avvenire (leggere per credere) alle prossime elezioni comunali di Roma occorrerà votare contro il riconoscimento delle coppie di fatto, contro il riconoscimento delle unioni omosessuali, contro il testamento biologico, contro l'aborto.
Adesso sta a voi decidere: votare per Alemanno, che ospita sul suo sito l'editoriale e giusto due giorni fa si è nuovamente schierato con il Movimento per la Vita, oppure scegliere chi per il riconoscimento delle coppie di fatto e delle unioni omosessuali, per il testamento biologico e per il diritto delle donne di scegliere sul proprio corpo si batte da sempre.
Io, al vostro posto, non avrei dubbi.

Un impegno solenne dei sette radicali

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Uno degli ostacoli più imponenti che separano la politica dai cittadini, com'è noto, è la difficoltà di capire cosa avvenga realmente all'interno delle istituzioni: al di là delle cronache giornalistiche, voglio dire, che riportano -comprensibilmente- soltanto i fatti più eclatanti.
Ebbene, vi dico una cosa parlando ufficialmente a nome di tutti e sette candidati radicali nella Lista Civica per Marino, vale a dire Riccardo Magi, candidato al Consiglio Comunale, Paolo Izzo, candidato al 1° Municipio, Alessandro Capriccioli o che dir si voglia Metilparaben (che sono io), candidato al 2° Municipio, Leonardo Molinari, candidato al 3° Municipio, Davide Tutino, candidato al 7° Municipio, Demetrio Bacaro, candidato al 9° Municipio, Franco Giacomelli, candidato al 10° Municipio: ciascuno di noi, se verrà eletto, rendiconterà puntualmente, periodicamente e dettagliatamente tutta l'attività svolta nell'organismo di cui andrà a far parte; in modo chiaro e semplice, utilizzando il proprio blog o Facebook, rispondendo alle domande che gli verranno poste e tenendo conto degli eventuali suggerimenti.
Badate, non è una cosa tanto per dire: è un impegno solenne che assumo a nome di tutti e sette.
E che, com'è nostra abitudine fare, manterremo.
Saluti.

MAGI: DOMANI, MARTEDÌ 21 MAGGIO, DAREMO ALLA STAMPA I RISULTATI DEL TEST ANTIDROGA DI ALEMANNO

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Comunicato di Riccardo Magi, Radicali, Candidato nella Lista Civica Marino Sindaco.

Il sindaco Gianni Alemanno e alcuni candidati nella lista civica che lo sostiene hanno effettuato nelle settimane scorse il test antidoping, affermando - con grande riscontro di stampa - quanto un test del genere risulti importate per determinare un buon amministratore.
Mentre i risultati di quel test per tutti i suoi 48 candidati ancora si attendendo, come candidati Radicali in queste elezioni amministrative, pensiamo sia importante rendere noto alla stampa i risultati antidroga del Sindaco.
Durante la conferenza stampa presso il gazebo radicale allestito in Largo di Torre Argentina consegneremo anche le nostre ciocche di capelli e quelle di altri cittadini romani di diverse professioni e impieghi lavorativi, rappresentativi della popolazione romana.

APPUNTAMENTO PER LA STAMPA MARTEDÌ 21 MAGGIO ALLE ORE 11,30 PRESSO IL GAZEBO RADICALE ALLESTITO IN LARGO DI TORRE ARGENTINA.

ATTENZIONE: IN CASO DI PIOGGIA LA CONFERENZA STAMPA SI SVOLGERA' PRESSO LA SEDE DEL PARTITO RADICALE IN VIA DI TORRE ARGENTINA 76 - INFO:3338042937

Stupidità, non razzismo

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Non è mica una questione politica, sapete, ma logica.
Cioè, sottolineare che chi ha preso a picconate delle persone era clandestino, con ciò volendo desumere delle conseguenze sulla disciplina dell'immigrazione, è esattamente come affermare che chi ha sparato a questo o a quell'altro era, che ne so, un impiegato pubblico, e poi trarre delle conclusioni su come funzionano i concorsi.
Voglio dire: quando uno entra in Italia e gli accordano il permesso di soggiorno, mica lo fanno perché hanno acclarato in chissà quale modo che non prenderà a picconate nessuno, ma semplicemente perché un determinato iter burocratico risulta rispettato; il che equivale a dire che Mada Kabobo avrebbe fatto quello che ha fatto pure se fosse stato regolare, cosa che avrebbe potuto tranquillamente essere indipendentemente dalla sua propensione a picconare la gente.
Insomma, io non so se stracciarsi le vesti per il fatto che un assassino fosse clandestino denoti un atteggiamento razzista.
Quello che so per certo è che denota stupidità.
E neanche poca.

Manca solo il coprifuoco

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A Roma, negli ultimi anni, è andata così: invece di limitarsi a reprimere la sparuta minoranza di cittadini che compiva dei reati dopo aver consumato sostanze alcoliche, hanno iniziato a vietare a tutti -e quindi anche alla stragrande maggioranza dei cittadini, che com'è noto non sono soliti delinquere- di bere dopo una certa ora di notte; con ciò sottraendo alle persone perbene qualsiasi motivo valido per uscire di casa -a che pro andare a farsi un giro se non ci si può neanche fare una birra al fresco?- e perciò consegnando la città nelle mani dei criminali -se uno non si fa scrupoli a stuprare una donna, figurarsi a violare un’ordinanza comunale-, i quali hanno continuato a sbizzarrirsi nelle loro imprese senza avere tra i coglioni neppure l’intralcio dei cittadini normali; il tutto, tanto per mettere la ciliegina sulla torta, causando un notevole danno economico agli operatori del settore e quindi alla crescita del PIL, di cui in un periodo di crisi come questo ci si riempie la bocca un giorno sì e l’altro pure. Insomma, negli ultimi anni, in questa città, è mancato solo il coprifuoco. Occhio a chi votate, gente. Avanti di questo passo, finiranno per dichiararlo davvero.

La città in cui è tutto vietato

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Che ne dite, volete aspettare che Alemanno vi proibisca perfino di respirare, oppure preferite votare chi può restituirvi un po' d'aria?


Partecipazione popolare: chi chiacchiera e chi la pratica

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Ricapitoliamo:

2009, delibera di iniziativa popolare per l'istituzione del registro dei testamenti biologici: raccolte 9.000 firme sulle 5.000 necessarie, messa all'ordine dei lavori, mai discussa;
2009-2010, delibera di iniziativa popolare sull'implementazione dell'Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati: raccolte 8.000 firme sulle 5.000 necessarie, calendarizzata solo dopo un dopo walk around di 20 giorni intorno al Campidoglio, approvata nel 2010;
2010-2011, interrogazioni popolari sul debito del Comune di Roma, sui derivati sottoscritti dal medesimo, sulle esenzioni ICI per gli enti ecclesiastici, sul patrimonio immobiliare del Comune di Roma, sull'ordinanza anti-prostituzione di Alemanno;
2012, delibera di iniziativa popolare sulle unioni civili: raccolte 8.000 firme sulle 5.000 necessarie, mai calendarizzata, Riccardo Magi espulso dall'aula del Consiglio Comunale per averlo ricordato ai consiglieri;
2012, 8 referendum comunali "Roma Libera Tutti" su mobilità sostenibile, cementificazione e consumo di suolo, libertà di scelta nei servizi comunali alla persona, testamento biologico, unioni civili, libero accesso al litorale di Ostia, raccolta differenziata: raccolte 44.000 firme sulle 50.000 necessarie;
2013, viene approvato il nuovo Statuto del Comune di Roma e riusciamo ad ottenere che per i referendum comunali siano necessarie 29.000 firme e non più 50.000;
2013, 5 referendum "Roma Libera Tutti" su mobilità sostenibile, cementificazione e consumo di suolo, testamento biologico, unioni civili, libero accesso al litorale di Ostia: raccolte le 1.000 firme dei promotori (tra cui quella di Ignazio Marino), i quesiti saranno depositati a giorni.
Il punto è: tra tanta gente che predica dalla mattina alla sera di "partecipazione popolare", i Radicali di Roma sono gli unici ad averla praticata davvero. Pazientemente, ostinatamente, spesso nell'indifferenza delle istituzioni e degli altri partiti politici.
Io non lo so, quale sia la "vecchia" politica e quale sia quella "nuova": ma so che noi ci abbiamo sempre provato, a far sentire la voce dei cittadini.
Coi fatti, non a chiacchiere.
Ricordatevene, quando andrete a votare.

Giusta? No, terrificante

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Allora, gente, la questione è questa: ritengo che la Marcia per la Vita sia una manifestazione fondamentalista; legittima, naturalmente, ma fondamentalista. Non può essere definito altrimenti un contesto nel quale l'aborto viene equiparato all'omicidio, e quindi -più o meno implicitamente- alle donne che abortiscono viene attribuita la qualifica di assassine.
Ebbene, da candidato nella Lista Civica per Marino al 2° Municipio di Roma, sono rimasto molto meravigliato quando il mio candidato Sindaco, ieri, l'ha definita "giusta": è un aggettivo che non condivido neppure in minima parte, dal quale mi dissocio senza riserve.
Riccardo Magi, il candidato radicale al Consiglio Comunale, si è già espresso in modo molto chiaro sulla vicenda: ma credo valga la pena che la mia voce si aggiunga alla sua.
Io, come ho già avuto modo di dire più di una volta, trovo la Marcia per la Vita una manifestazione terrificante: e oggi lo ribadisco con la massima chiarezza, certo di parlare anche a nome degli altri candidati radicali nei municipi, promettendo che se sarò eletto farò di tutto, nei limiti di quanto mi sarà possibile, per costituire un presidio vivente contro tutti gli integralismi e contro gli attacchi alla libertà di scelta delle donne sul proprio corpo.
Perché, da radicale, so bene una cosa: la legalizzazione dell'aborto è stato lo strumento attraverso il quale siamo riusciti a sconfiggere la piaga dell'aborto clandestino. E a far calare drasticamente, checché ne dicano, il numero degli aborti. Chi si batte per abrogare quella legge non vuole che gli aborti cessino: vuole semplicemente renderli criminali; consegnare le donne all'illegalità; lasciarle davvero sole, per poi colpevolizzarle e trattarle da assassine.
Non è antiabortista, chi vuole abrogare la legge 194. Manco per niente. A prescindere da quello che blatera.
Ed è bene che una buona volta lo si dica con chiarezza.
Tutto qua.

Update: Francesca Battistelli, anche lei candidata nella Lista Civica Marino al 2° municipio, si associa al contenuto di questo post. Non è la prima volta che ci troviamo d'accordo: se avete in mente di votare me, ricordate che potete votare anche lei.

Bell'esempio

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Si può dire tutto quello che si vuole: ma quando si arriva al punto in cui il Sindaco uscente (ricandidato alla stessa carica) e il Presidente del Consiglio Comunale uscente (anch'egli ricandidato) -vale a dire le due massime cariche istituzionali di un Comune importante come quello di Roma- sparpagliano per la città le loro affissioni abusive anziché dare l'esempio e vigilare responsabilmente sugli abusi degli altri, si può affermare in modo inequivocabile di essere giunti al punto di non ritorno.
Tra l'altro non si tratta mica di due personaggi qualsiasi: il Sindaco, Gianni Alemanno, è quello che ha vinto la scorsa campagna elettorale riempiendosi la bocca con le parole "decoro", "sicurezza", "legalità"; il Presidente del Consiglio Comunale, Marco Pomarici, è quello che ha cacciato e bandito dall'aula consiliare Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma, reo di aver ricordato ai consiglieri che se ne stavano strafottendo della volontà dei cittadini omettendo di calendarizzare, come la legge avrebbe imposto, la delibere di iniziativa popolare sulle famiglie di fatto.
Due politici tutti d'un pezzo, perbacco. Severi. Inflessibili. Tranne quando si tratta di applicare le regole a loro stessi.
Ho scattato personalmente, questa mattina, le due foto che vedete qua sopra. Affiggere manifesti abusivamente non è una cosa di poco conto: significa occupare arbitrariamente spazi che possono essere stati regolarmente acquistati da altri, danneggiare le casse comunali evadendo i diritti di affissione, oltre che insozzare la città di cartaccia dare pubblico esempio di un comportamento illegale.
Voglio dire, stiamo parlando del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale, mica di due qualsiasi.
Che volete fare: continuare a votare questa gente, oppure dare fiducia a noi, che la combattiamo da anni?
A voi la scelta.

Il proibizionismo è un tema "locale"

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Dopo il mio post di ieri qualcuno ha eccepito, non senza qualche (apparente) ragione, che il proibizionismo sulle droghe non è un tema di competenza comunale: e che quindi sarebbe improprio, come hanno fatto i sette radicali candidati nella Lista Civica per Marino, farlo entrare nel dibattito delle elezioni amministrative.
Perdonatemi, ma io la vedo diversamente.
Il punto, secondo me, è che l'atteggiamento proibizionista che caratterizza il tema (nazionale, e su questo avete ragione) delle droghe è esattamente lo stesso col quale Alemanno e i suoi hanno governato Roma negli ultimi anni, sparando una dietro l'altra decine di ordinanze con le quali veniva vietato praticamente tutto: a partire dalla possibilità di bersi una birra fresca all'aperto, per finire con le grottesche alzate d'ingegno "anti-bivacco" che impediscono perfino di farsi un panino in mezzo alla strada.
Si tratta dell'atteggiamento che pretende di rendere la nostra città migliore impedendo ai cittadini perbene (che sono la stragrande maggioranza) di popolarla e viverla, e quindi, di fatto, la svuotano e la lasciano nella mani di quei pochi facinorosi che delle ordinanze se ne infischiano comunque, e che avendo campo libero anche rispetto al naturale "controllo sociale" che deriverebbe dalla presenza di tutti gli altri imperversano come e più di prima.
Ecco perché sono convinto che il proibizionismo sia, nella sua accezione più larga, un tema molto più "locale" di quanto si pensi: e che sia centrale soprattutto in una città come Roma, che è stata trasformata da capitale europea a provincia periferica, a deserto spopolato del tutto invivibile sia per i residenti che per i turisti.
Bisogna che la gente se la riprenda, Roma, che torni a viverla: è necessario per la sua sopravvivenza, prima ancora che per il suo rilancio.
Noi ci proveremo, se saremo eletti, a scardinare quelle ordinanze. A cancellarle. A riaprire a tutti le strade di questa città.
Contateci.
Perché essere antiproibizionisti, come siamo noi, non significa parlare soltanto di droghe.

Un esamino di coscienza

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In estrema sintesi succede questo: i 7 radicali candidati nella Lista Civica di Ignazio Marino (tra cui lo scrivente)  aderiscono alla Million Marijuana March di Roma 2013, sottolineando a chiare lettere che "il proibizionismo è una delle facce con cui il totalitarismo sta già rivivendo nelle nostre istituzioni producendo morte, dolore e disperazione nelle carceri, nelle strade, nelle famiglie, calpestando i diritti e la vita degli individui a beneficio delle mafie", e l'Assessore De Palo commenta dicendo che la politica "dovrebbe rimanere al di fuori del dibattito sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti" (sic) e che "è urgente rinsaldare l’alleanza tra Istituzioni, famiglie e giovani per combattere il dramma dell’utilizzo di stupefacenti".
Il che, per la verità, è davvero curioso: perché è proprio l'atteggiamento di chi si ostina a mentire spudoratamente sulla cannabis, sostenendo che si tratta di una droga pericolosa alla stregua degli stupefacenti pesanti, a danneggiare i nostri giovani, violando ogni principio di verità, tradendo la loro fiducia e consegnandoli dritti dritti nelle mani dello spaccio illegale e della criminalità.
Dicono che noi, aderendo alla Million Marijuana March, danneggiamo i giovani?
Chiacchiere.
La verità, quella che conosciamo tutti, è che sono loro a fargli davvero del male. A consentire, con le loro proibizioni insensate, che abbiano a che fare con chi in una tasca ha la marijuana e nell'altra l'eroina. A spedirli, senza passare per il via, dentro la bocca del lupo.
La smettano, una buona volta, di criminalizzare chi dice ai ragazzi la verità.
E si facciano, piuttosto, un esamino di coscienza.

Il voto utilissimo

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Allora, gente, le cose stanno più o meno così: Ignazio Marino, candidato sindaco di Roma per il centrosinistra, ha deciso di imbarcare nella sua lista civica sette (dicasi sette) radicali.
Uno di quei sette è candidato al Consiglio Comunale e si chiama Riccardo Magi: negli ultimi due anni abbiamo lavorato insieme, spalla a spalla, occupandoci di diritti civili, mobilità sostenibile, antiproibizionismo, trasparenza, legalità. Occupandocene sul serio, voglio dire, non a chiacchiere: attraverso le interrogazioni, gli accessi agli atti, le delibere di iniziativa popolare, i referendum comunali, i tavoli di raccolta firme.
Gli altri sei si chiamano Paolo Izzo, Alessandro Capriccioli (essì, sono io, ma sulla scheda potrete scrivere anche "Metilparaben"), Leonardo Molinari, Davide Tutino, Demetrio Bacaro e Franco Giacomelli, candidati rispettivamente al 1°, al 2°, al 3°, al 7°, al 9° e al 10° municipio.
Ora, la questione è: vogliamo mandarcelo, in Consiglio Comunale, uno che ha fatto davvero le cose di cui altri si vantano senza neanche sapere che sono? Cioè, uno che la partecipazione dei cittadini l'ha attivata concretamente, che ha fatto approvare l'anagrafe pubblica degli eletti, che ha raccolto le firme per la delibera di iniziativa popolare sulle coppie di fatto e poi è stato bandito dal consiglio comunale per aver ricordato ai consiglieri che avevano l'obbligo di calendarizzarla, che si è costituito parte civile al posto del comune per difendere la salute dei cittadini messa a repentaglio dall'amianto, che ha cercato di portare i romani ai referendum con "Roma Sì Muove" mancando l'obiettivo per un pugno di firme e adesso ci riprova con "Roma Libera Tutti", che ha ingaggiato la battaglia contro i manifesti abusivi quando ancora non era di moda, che prima ha studiato e poi ha cercato di raccontare la mostruosa vicenda del debito del Comune di Roma?
E vogliamo mandarceli, nei municipi, quelli che da anni lavorano insieme a lui?
Secondo me, che sono parte in causa ma quello che penso ve lo dico ugualmente, provare a mandarceli non sarebbe un "voto utile".
Sarebbe un voto utilissimo.
Poi fate voi.

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