Siamo al limite della frutta, anzi oltre

Poi, una sera, succede che uno si va a bere un bicchiere all'aperto (a proposito, auguri, Matteo!) e si imbatte in un divieto come questo: "Vista l'ordinanza del sindaco (Gianni Alemanno, ndr), dalle ore 23:00 è vietato il consumo di bevande oltre i limiti del locale".
Bevande? In che senso, bevande? Tipo, anche un'aranciata? Una gazzosa? Un chinotto? Anche un bicchiere d'acqua? Chissà.
Ma soprattutto: quali sarebbero, 'sti limiti del locale? Ah, eccolo! Trattasi di catenella in plastica sorretta da colonnina in materiale analogo: Storia complicata, però, questo divieto, perché dà luogo a un sacco di dubbi. Per esempio, i giovani che vedete qua sotto, con entrambi i piedi dentro i limiti ma con il tronco evidentemente oltre i medesimi, stanno commettendo un'infrazione? E l'individuo nella foto che segue, che consuma la bevanda proprio a cavallo della catenella, è passibile di multa? Si tratta, ne converrete, di problemi interpretativi complessi. Ma ve ne sono di ancora più ardui.
Come giudicare, ad esempio, il comportamento del giovane qua sotto, che poggia i piedi al di fuori dei limiti ma beve chiaramente all'interno degli stessi? E come regolarsi nel caso in cui il medesimo giovane, pur stazionando dentro il perimetro della catenella, dia da bere ad una ragazza che si trova al di fuori? E in che modo valutare il caso opposto, cioè quello in cui sia la ragazza oltre i limiti a fornire l'insidiosa bevanda al giovane che vi si mantiene rigorosamente dentro? E ancora, come relazionarsi con lo spinoso caso del diabolico individuo che si mantiene esattamente sul confine e dà da bere a due persone, l'una in regola col divieto e l'altra in situazione di illegalità? Un ginepraio, non c'è che dire. Nella foto che segue, ad esempio, il bicchiere è fuori dai limiti, ma la mano che cerca di carpirlo è ancora dentro: l'infrazione si è già compiuta oppure no? E che dire dell'ipotesi in cui sia la bevanda ed essere regolarmente nel recinto, ma una mano birichina cerchi di indurla ad uscirne? Tutto ciò senza voler parlare del fatto che queste ordinanze sono concepite per evitare problemi di violenza. Ebbene, nel caso in cui un ligio bevitore sorbisca un cocktail dentro i limiti stabiliti, ma picchi un avventore che staziona al di fuori di essi, la finalità del provvedimento s'intende realizzata? E che dire del caso in cui sia il malintenzionato col bicchiere bivaccante fuori dai limiti a picchiare il giovane che si mantiene accuratamente dentro la catenella? In attesa di cospicua giurisprudenza che chiarisca a fondo i casi testè illustrati, e tutti gli altri che date le premesse sarà possibile riscontrare, credo che mi rilasserò facendomi un bel bicchiere di vino a casa.
Entro il confine delimitato dal tavolo del salone e dalla tazza del cesso, naturalmente.
Visti i tempi che corrono, non si sa mai.

Questo post è stato pubblicato il 01 marzo 2012 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

12 Responses to “Siamo al limite della frutta, anzi oltre”

  1. è chiaro basta solo scegliere tra regole calcistiche e cestistiche... poi sarà facile come bere un bicchiere d'acqua o cocacola o qualcunque altra bevanda alcolica o meno.

    Mi sfugge solo chi debba poi battere la rimessa laterale del bicchiere

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  2. Grazie per gli auguri ed a questo punto, in qualsiasi punto ci troviamo, buona bevuta!!!

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  3. va beh ma voi iniziate a divertirvi subuto dopo che io me ne sono andato ? e io ? non è giusto fare così.... :-( egoisti !

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  4. Meraviglioso e sublime...
    (comunque qui in Australia non si può bere fuori di aree designate e gli effetti sono simili a quelli descritti nelle tue foto)

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  5. è stata normata la lunghezza della cannuccia?

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  6. Ahahahaha, avrei voluto esserci mentre scattavate le foto!

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  7. a Milano, con questo sindaco, non sarebbe mai successo ;)

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  8. "...credo che mi rilasserò facendomi un bel bicchiere di vino a casa.
    Entro il confine delimitato dal tavolo del salone..."
    che poi è la ratio di questa e di altre norme affini.
    alla fine il buon alemanno è meno stupido di quel che sembra, no?

    per il resto, ci vuole l'arbitro tagliavento.

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