Archive for gennaio 2011

Da pragmatico a insolente, senza passare per il via

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Ieri Bersani era uno che nonostante qualche "inappropriata associazione" aveva "la cultura pragmatica di un emiliano"; oggi, invece, è un irresponsabile e un insolente.
Quando si dice che uno cambia idea con una certa disinvoltura, eh?

Generatore automatico di coalizioni proposte da D'Alema per battere Berlusconi

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Istruzioni: fare refresh per ottenere una nuova proposta di coalizione

Hyper Olympics dell'ipocrisia

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La procedura, a occhio e croce, consiste in una gara a chi clicca più veloce (una specie di Hyper Olympics, ricordate?), allo scopo di poter rimandare a casa di nascosto delle persone che vivono nel nostro paese da anni, in modo che possano a loro volta recarsi al consolato, ottenere il nulla osta e tornare in Italia facendo finta di non averci mai messo piede prima.
Roba che in confronto le peggiori ipocrisie che riuscite a immaginare diventano un bagno purificatore di sincerità.

L'ultimo espediente

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In estrema sintesi, penso che l'idea della "grande coalizione" sia l'ultimo espediente grazie al quale quelli che contro Berlusconi hanno sempre perso sperano di continuare ad occupare i vertici dei rispettivi partiti, evitando di andarsene a pescare carpe in qualche lago artificiale -come sarebbe logico che facessero- e di lasciare il posto a qualcuno più in gamba di loro.
L'occasione mi è gradita per chiedere a questi fenomeni di risparmiarci l'ennesima umiliazione.
Grazie.

Il bello è che ancora gli danno retta

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Massimo D'Alema rilascia un'intervista in cui spiega per filo e per segno come si fa ad uscire dal berlusconismo, senza tuttavia menzionare il rimedio di più facile attuazione: smetterla, una buona volta, di dare retta a quelli come lui, che non hanno stroncato il berlusconismo sul nascere quando potevano farlo.
E che, invece di trovare una scusa e sparire, ancora continuano a parlare.

Che dite, serve pure un titolo?

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Io mi ricordo ancora, perché è una battaglia che ho seguito con tanto interesse, che vicino a Luana (sic) c'era il presidente Silvio Berlusconi, che ha fatto firmare dal governo un decreto d'urgenza, e voi stavate con Englaro.
(Daniela Santanchè, 27 gennaio 2010)

N.B. Gli altri stavano con "Englaro", quello cattivo. Il padre.

Per sempre

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Naturalmente Berlusconi sosterrà in ogni sede che si tratta, come tutte le altre, di una mistificatrice manovrata dai comunisti, e probabilmente farà pure in modo che le sue parole vengano considerate inattendibili da tutti i tribunali del paese: ma conoscendo il tipo, se è vero -e lui lo sa, se è vero o no- che la signorina N. si era presentata a casa sua con tutte le buone intenzioni di dargliela e poi proprio non ce l'ha fatta dopo averlo visto di persona, il rospaccio gli resterà nel gozzo per sempre, senza andare né su ne giù, nonostante l'eventuale proscioglimento da tutte le accuse.
Hai voglia a deglutire, a sguinzagliare Capezzone e a fare battutacce sui gay.

Scusi, ma che numero ha fatto?

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La precarietà esistenziale delle nuove generazioni

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Emanuele Toscano per Metilparaben.

Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)

When I see the price that you pay
I don't wanna grow up.

(Ramones – I don’t wanna grow up)

L’Italia è stata attraversata, in questi mesi d’autunno, da numerose manifestazioni e proteste di piazza che hanno visto i giovani e una rinnovata questione generazionale come protagonisti direttamente implicati e coinvolti. Studenti, ricercatori e precari si sono mobilitati attraverso occupazioni e manifestazioni per ribadire la propria opposizione al disegno di legge Gelmini di riforma della scuola, dell’università e della ricerca.

Tutto qua

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Vi dico sinteticamente come la penso sull'esponente del PD che si è recentemente distinto per alcune battute omofobe su Facebook e sulla sua compagna di partito che ne ha chiesto l'espulsione.
Premesso che polemizzare col protagonista della vicenda non mi interessa neanche un po', ma che ritengo invece importantissima la questione generale, credo che se un esponente qualsiasi del PD, anziché dare del "frocetto" a un omosessuale (invitandolo contestualmente a fargli una "pippa a due mani" e non senza precisare di aver "dialogato amichevolmente con i servetti gay su maculati, leopardati e affini") avesse dato del "negro" a un africano o del "muso giallo" a un cinese sarebbe scoppiato, giustamente, un casino che lèvati: nel caso di specie, invece, sembra che la cosa debba considerarsi, non ho ben capito per quali motivi, tutto sommato veniale, trascurabile, marginale.
Io, da parte mia, sono convinto che chi si esibisce in simili performance non ci possa stare, in un partito che si professa democratico e progressista: oppure, qualora venga deciso il contrario, che quelli davvero progressisti e democratici debbano prendere in considerazione l'idea di scegliersi un altro partito.
Tutto qua.

Ci faceva una figura migliore

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Secondo la versione ufficiale del PdL, ormai sancita definitivamente dalla decisione della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Silvio Berlusconi avrebbe creduto a Ruby quando lei gli ha raccontato di essere la nipote di Mubarak.
Fatemi un piacere, vi va? Prendetela per buona, questa versione dei fatti, e poi ditemi una cosa: vi pare normale che una nazione (non un condominio, un campo di bocce, un bar, ma una nazione) sia governata da un tizio che si beve come se niente fosse una fregnaccia del genere?
Secondo me se diceva di aver telefonato in questura perché aveva paura che Ruby rivelasse qualcosa di compromettente ci faceva una figura migliore.

Non costruite muri, ma ponti

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vione2
È là in fondo, oltre il muro di cinta. Questo è "un luogo magico e nascosto", un rifugio scelto da chi vuole "cambiare vita e proteggere i propri figli". Piazza del Duomo è appena a quindici chilometri. "Qui ci sono sicurezza assoluta, tranquillità, silenzio", dice Stefano Fierro, che cura la vendita di 146 case e appartamenti in questa cascina Vione, gated community - ovvero comunità chiusa da cancelli - sulla strada che porta a Pavia. "Ci sarà vigilanza armata, ci saranno telecamere sul muro di cinta e sensori elettronici antintrusione. Potranno entrare solo i residenti e gli ospiti dei residenti, dopo l'identificazione". "Potrai passeggiare come faresti a Portofino o Capri, ma senza il turismo". Non saranno tenuti lontano solo ladri o rapinatori ma anche gli "indesiderati". "In città - annuncia la pubblicità della cascina - ci sono traffico, inquinamento, aggressività, violenza e soprattutto troppe persone con origini e abitudini diverse". "Verranno ad abitare qui persone con background culturale e lavorativo comune, ci sarà quel buon vicinato ormai perduto in città".
Insomma, dentro questa fortezza non c'è traccia di negri e non c'è puzza di curry e cipolla. Chi ha fatto questa bella pensata ha intuito che, da certe parti, il razzismo non paga solo elettoralmente, ma aiuta pure a far soldi. Ecco allora che il rifiuto del diverso diventa un valore da trasmettere a partire dalla comunicazione pubblicitaria e la paura dell'altro trova negli affari le parole d'ordine del più bieco razzismo padano. "Cambiare vita. Proteggere i nostri figli" è il primo slogan che si legge alla voce "filosofia di vita" (!) proposta dallo speculatore immobiliare, che risponde all'articolo di Meletti: - spiegando che sorgerà un luogo in cui "la persona riuscirà a trovare (... )una maggiore tranquillità rispetto a certe paure del giorno d'oggi (paure talvolta giustificate, ma che portano l'individuo ad una reazione difensiva che aumenta l'aggressività)" e - augurandosi che "in una comunità come Vione (...) ogni abitante possa recuperare il senso di prossimità con il vicino, possa riabituarsi a guardare all'altro come una risosrsa e non un fastidio". Non stropicciatevi gli occhi, perchè è proprio così: questi invitano a recuperare il senso di prossimità dentro i muri di cinta, con la vigilanza armata, i sensori elettronici antintrusione, le telecamere e l'accesso alla "comunità" solo dopo l'identificazione di "persone con background culturale e lavorativo comune". Questo bel progetto, che "non è soltanto un luogo. Ma un modo di vivere e pensare diverso (...)" è circondato da 330 ettari di risaie. Hai visto mai che questi diversi con background comune se li mangino le zanzare. Perchè quelle dell'identificazione e della vigilanza armata se ne strafottono. (grazie a Kuda per il lavoro che fa)

Quei copioni del Times (*)

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RUBY: SU INSERTO TIMES UN "GIOCHINO" SU BERLUSCONI
(ANSA) - LONDRA, 27 GEN - Il Times di Londra ha pubblicato oggi all'interno del suo inserto un "giochino" dedicato alle ultime vicende di Silvio Berlusconi: il "Berlusconi Headline Generator". Ovvero una griglia di quattro colonne con otto caselle ciascuna all'interno delle quali si trova una frase. Basta legarle a caso, da sinistra verso destra, per ottenere un titolo di giornale sensazionale. (...) Ecco allora che tra i titoli assurdi che possono risultare dalla combinazione delle caselle spunta "Il primo ministro italiano scherza sul fatto d'invitare Barack Obama a un bunga bunga", "Il fondatore di Forza Italia ha offerto milioni di euro al Papa per rapporti piccanti", "Il Cavaliere ammette di aver chiesto ai leader del G8 di mangiare il suo criceto". (ANSA).
(*) Sono notoriamente un presuntuoso, ma non al punto da credere davvero che il Times abbia copiato l'idea da me. Però, insomma, sapere che ci sono dei generatori (più o meno) automatici sul cavaliere anche a Londra non può che farmi piacere.
Grazie a Meri Pop per la segnalazione.

Quanto poco continua a contare

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Caro Presidente, noi non comprendiamo ma siamo ben consapevoli di quanto poco ciò conta così come quanto poco è contata per la umana Giustizia Italiana la vita di Stefano Cucchi. E quanto poco continua a contare. Ognuno di noi esseri umani coltiva un piccolo o grande sogno. Il mio è quello di essere smentita.
(dalla lettera di Ilaria Cucchi a Giorgio Napolitano)

Distici a incastro

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Avete offeso al di là del possibile la signora Nicole Minetti,

E' un pezzo di merda.
che invece è una splendida persona,
Se vuole vedermi mi chiama lui,
intelligente, preparata, seria.
ma se vado ci vado con gli avvocati.
Si è laureata col massimo dei voti, 110 e lode,
Non me ne fotte un cazzo se lui è il presidente del Consiglio
si è pagata gli studi lavorando.
cioè, è un vecchio e basta.
E' di madrelingua inglese
A me non me ne frega niente,
e svolge un importante e apprezzato lavoro con tutti gli ospiti internazionali della Regione.
non mi faccio prendere per il culo.
Vale molto di più di molte delle cosiddette signore presenti.
Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido.

Scartoffie

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Solo scartoffie.
Bossi definisce così l'ulteriore documentazione sul caso Ruby inviata dai pm alla Camera.
Solo scartoffie.
Così come le regole per presentare le liste alle regionali erano solo "burocrazia".
Scartoffie le leggi, i codici, le norme, le sentenze, gli atti giudiziari.
Carta. Cartaccia. Carta straccia. Carta da culo.
Avanti di questo passo, tra una ventina d'anni finiranno per guardare con sospetto quelli che hanno avuto la sventura di imparare a scrivere.

Mi hanno chiamato invitandomi a sintonizzarmi

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Se andiamo al voto vinciamo noi, alla grande

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Uno vorrebbe darci a bere di aver dato retta a una minorenne marocchina che diceva di essere la nipote di Mubarak; l'altro, invece, si aspetta che crediamo a una fregnaccia del genere.
Manca solo che qualcuno provi a convincerci dell'esistenza di Babbo Natale, e poi siamo a posto.

Fosse vero, sarebbe anche peggio

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Secondo l'ultima versione Ruby avrebbe detto a Berlusconi di essere la nipote di Mubarak e lui, a quanto pare, ci avrebbe creduto.
Fosse vero, la cosa mi preoccuperebbe molto di più che se avesse raccontato un sacco di fregnacce a quelli della questura.

Generatore automatico di telefonate all'Infedele

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Istruzioni: fare refresh per ottenere una nuova telefonata

L'insostenibile leggerezza del dito medio

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Ecco, questa è una delle persone che, avendo partecipato alle cene organizzate da Berlusconi, ha potuto testimoniare personalmente dell'eleganza e della sobrietà con cui si sono sempre svolte.
Se lo dice una come lei, c'è da crederle.

Grazie a Luigi per la foto più nitida della mia.

E adesso come la mettiamo, con i cattolici?

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La cosa è presto detta: se il capo dei vescovi consigliasse di farsi processare a uno che non ha mai mancato di rilevare l'inopportunità delle ingerenza vaticane nella vita politica e civile del paese, quello potrebbe allegramente strafottersene, magari rispondendo al cardinale di farsi una bella vagonata di fatti suoi; siccome, invece, l'invito di Bagnasco è indirizzato a un tizio che ha sempre chiesto il voto ai cattolici facendo bella mostra di tenere in altissima considerazione l'opinione di Santa Romana Chiesa, e non lesinando dichiarazioni pubbliche di sdegno nei confronti dei laicisti che vorrebbero tapparle a bocca, sarebbe il caso che costui prendesse su, portasse a casa e si presentasse dritto dritto in tribunale.
Oppure, coscienziosamente, convocasse una bella conferenza stampa e chiarisse una volta per tutte che del Vaticano gliene frega tanto poco quanto gli altri.

L'ironia della sorte

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Emilio Fede sulle feste ad Arcore:

Nelle cene c’erano 10-15 persone e non solo ragazze di 25-30 anni. Si parla del premier barzellettiere, ma quando mai? Berlusconi parlava molto di politica, raccontava aneddoti dei suoi viaggi, amava cantare.
Fateci caso: lo stesso uomo che ha speso gli ultimi dieci anni della sua vita a comunicare urbi et orbi che alla sua età, con rispetto parlando, è ancora un mandrillone mica da ridere, per difendersi è costretto a fare la figura del vecchio logorroico che invita la gente a cena e attacca a parlare di politica, a snocciolare storie dei tempi andati e alla fine, come se non bastasse, si mette pure a cantare.
Certo che il destino può essere beffardo, eh?

I vescovi conoscono Facebook meglio dei politici

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A prescindere dal merito, il discorso di Benedetto XVI su Facebook rivela un particolare piuttosto interessante: a differenza di molti politici, che spesso e volentieri pontificano sui social network senza sapere di cosa parlano, quelli del Vaticano sembrano molto ben informati sull'argomento.
Poi, come ripeto, il merito di quello che dicono si può discutere: però, in tutta onestà, trovo più stimolante avere come interlocutori loro, anziché quelli che confondono gli "amici" con i terroristi e i "poke" con le bombe molotov.

La lista infinita

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Tremonti, i comunisti, Wikileaks, i centristi, i poteri forti, i giudici, la stampa estera, Draghi, i giornali di sinistra, gli alleati, l'Unità, Fini, Casini, Di Pietro, Veronica Lario, Facebook, la Corte Costituzionale, il Vaticano.
E adesso all'elenco di quelli che vogliono fare fuori Berlusconi si aggiunge pure la Marcegaglia.
Manca solo Jeeg Robot d'acciao, e poi siamo a posto.

Siete pronti per la successione?

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Fuori dal '900 - W Civati

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Forse, se la complessità della politica fosse affrontata con parole semplici, comprensibili e univoche come queste, qualcuno dei milioni di Italiani che disertano le urne si sentirebbe un po' più motivato ad andare a votare.
Se poi (miracolosamente) il Partito Democratico praticasse quel ricambio auspicato e i dirigenti perenni come i ghiacciai fossero (miracolosamente) generosi con le generazioni successive, come dovrebbe essere naturalmente, potremmo persino dire che c'è vita nel Pd. Perchè ora la vita c'è solo nella periferia del Pd e TV e stampa generaliste non dicono pressochè nulla dei tanti giovani preparati che dedicano il loro tempo e le loro tante competenze alle altre persone. Sapete com'è, La Russa e Santanchè che urlano o La Torre con i pizzini "fanno più audience".
Poi, però, non ci si lamenti, come è successo, se qualcuno ci fa dell'ironia.

Mi casa es tu casa

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Secondo Militia Christi gli integralisti islamici sono così intolleranti che vale la pena di assomigliare loro il più possibile.

In pasto ai criceti

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Adesso saltano fuori pure i leghisti che vorrebbero rimuovere i libri di Saviano dalle biblioteche e darli in pasto ai criceti.
Non c'è che dire: ne abbiamo fatta di strada dai tempi in cui i libri ci si limitava a bruciarli, eh?

E tu, scusa, che ne sai?

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Dal Lingotto -cioè dallo stesso posto in cui lanciò la sua candidatura nel 2007, e poi perse le elezioni- Veltroni -non un omonimo, ma lo stesso dell'altra volta- spiega a tutti come tornare a vincere.
Per la serie: chi sa fa, chi non sa insegna.

Il numero che fa la differenza

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Un post drammaticamente splendido come questo poteva scriverlo solo Malvino.

Due piccioni con un post

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Le intromissioni del Vaticano negli affari del nostro paese, come ha ripetutamente avuto modo di rilevare chi legge questo blog con un minimo di assiduità, mi hanno sempre irritato parecchio, e non mi pare una buona ragione per giudicarle in modo diverso la circostanza che, per una volta, possano incidentalmente andare nella direzione che auspico.
Ragion per cui, l'occasione mi è gradita per ribadire che a mio modo di vedere il cardinal Bertone farebbe bene ad occuparsi dei problemi dello stato di cui è segretario, piuttosto che di quelli degli altri, o alternativamente a battersi per l'abrogazione del concordato, portata a termine la quale sarei felice perfino di vederlo candidato alle elezioni politiche.
Ciò detto, rilevo en passant che il nostro governo, così prono alle indicazioni dei porporati quando si tratta di proibire l'eutanasia, discriminare gli omosessuali e mettere i bastoni tra le ruote alle donne che vogliono abortire, stavolta pare non avere la minima intenzione di cagarseli di striscio.
Così con un post solo ho preso due piccioni.
Che volete, sono tempi in cui si deve risparmiare.

Ma fatemi il piacere

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In estrema sintesi siamo messi così: il nostro paese è governato da un tizio che riesce sistematicamente a dare a bere agli italiani ciò che gli fa più comodo, spesso e volentieri perfino contro l'evidenza, avvalendosi del suo spaventoso potere economico e mediatico.
Qualche anno fa quelli che si contrappongono al tizio in questione avrebbero avuto la concreta possibilità di mettere a posto le cose approvando una legge sul conflitto d'interessi: incredibilmente, però, non lo hanno fatto, consentendo in tal modo che il suo strapotere aumentasse progressivamente fino a diventare pressoché inattaccabile.
Non è una sorpresa, viste le premesse, il fatto che quel tizio sia tuttora al governo del paese: mentre dovrebbe esserlo la circostanza che chi gli si doveva opporre e non l'ha fatto, consentendo che arrivassimo al punto di non ritorno in cui ci troviamo, occupi ancora adesso le posizioni di vertice del principale partito di opposizione; e da quel pulpito, come se niente fosse, continui a pontificare con l'aria di chi la sa lunga, fingendo di non sapere che la responsabilità della merda in cui siamo precipitati è anche -e forse soprattutto- sua.
Qualsiasi persona con un minimo di decenza, al posto di questi inetti, sarebbe corsa a nascondersi per la vergogna: invece loro sono ancora là, nessuno escluso, con il piglio degli intransigenti e la pretesa di poter rappresentare le aspirazioni di cambiamento di un paese allo sbando.
Ma fatemi il piacere.

Contrappassi

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Magari sono io che ricordo male, ma la signora Santanchè, che sta difendendo a forza di strilli un presidente del consiglio indagato per prostituzione minorile e accusato di organizzare festini con decine di ragazze, non era la stessa che ce l'aveva con Maometto perché era poligamo e pedofilo?

Ghe pensi mi

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prostituzione
(Silvio Berlusconi, 17 gennaio 2002)

Rabbrividire a giorni alterni

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Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, la prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo. Ma mi rendo conto che è fenomeno che esiste e che purtroppo non può essere debellato, come la droga, ma va contrastato.
(Mara Carfagna, 12 settembre 2008)

Quando la confessione diventa una giustificazione

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Dal videomessaggio di Silvio Berlusconi ai Promotori della Libertà:

Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata: "L'addetto alla sicurezza mi disse: dottore le passo il Presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così". Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia? Tutto ciò è assolutamente ridicolo.
Berlusconi, badate, non nega di aver fatto quella telefonata, ma si limita a sottolineare che essa non conteneva alcun elemento minaccioso.
Dunque siamo arrivati a questo punto: il premier utilizza l'esplicita confessione di aver mentito a un funzionario di pubblica sicurezza, che in qualsiasi altro paese sarebbe stata di per sé più che sufficiente a farlo dimettere in un batter d'occhio, come se fosse una giustificazione per discolparsi.
No, dico, che altro ci vuole per rendersi conto che l'opinione pubblica di questo paese è andata definitivamente a farsi fottere?

L'unico dispiacere...

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Clic sulla foto per ingrandire e, per chi non conoscesse il dialetto pavese:

L'unico dispiacere è essere andati via prima del Berlusca.
(Grazie ad Emanuela Marchiafava per la segnalazione)

Gli invisibili rifugiati somali di Roma

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Di Ernesto Maria Ruffini e Valentina Calderone (A Buon Diritto – Associazione per le libertà)

A Roma esistono molte strade residenziali con belle case, bella gente, begli alberi, belle macchine parcheggiate. Una di loro è via dei Villini, proprio vicino a Porta Pia. Ma a voler vedere l’invisibile non tutto è bello in quella via. Bisogna volerlo vedere però.
Percorrendo quella strada, dietro gli imponenti cancelli, si intravedono molti palazzetti adibiti ad ambasciate o a residenze di lusso. Ma ad un certo punto della via qualcosa di diverso si nasconde dietro uno di quei portoni. Si può passare oltre o fermarsi a guardare quello che è stato nascosto opportunamente alla vista per paura e per pudore.
Ci riferiamo all'edificio che fino al 1990, quando fu rovesciato il governo di Mogadiscio, era l’ambasciata della Somalia in Italia.
Tre piani, senza luce, senza acqua corrente, senza riscaldamento. Moquette impregnata di sporcizia sul pavimento, carta da parati strappata e maleodorante, topi che scorrazzano indisturbati. Un camino in una stanza al primo piano è adibito a cucina.
Lì, nel corso di questi anni passati all’ombra, è stato bruciato tutto quello che c’era: mobili, suppellettili, divani, moquette, libri. Nelle stanze dormitorio vivono ammassati più di cento cittadini somali. Tutti uomini.
Sono arrivati qui fuggendo dall’inferno della Somalia e hanno trovato il limbo dell’Italia. Sono sospesi tra la vecchia vita alla quale non vogliono tornare e la nuova che avrebbero voluto, ma che non hanno trovato.
In Italia hanno ottenuto un regolare permesso di soggiorno per protezione internazionale o sono nelle condizioni di poterlo richiedere alle nostre istituzioni repubblicane. Ma niente di più.
L’Italia riconosce una protezione solo sulla carta, perché a proteggerli dal freddo, dalla fame, dai topi di fogna che circolano in mezzo a loro non ci sono le istituzioni, ma le solite associazioni di volontari su cui si regge ormai buona parte del nostro sistema sociale. Ma questo ovviamente non è sufficiente, e così la situazione rimane irrisolta, in tutta la sua drammaticità.
Buona parte di questi uomini sa perfettamente che in Europa ci sono Paesi più civili, come la Svezia, la Norvegia, l'Olanda, e vorrebbe andare lì ed ottenere protezione e rifugio. La Svezia, per esempio, quando riconosce protezione ai profughi, offre loro anche un sussidio economico, una casa, un aiuto nell'apprendimento della lingua e nella ricerca di un lavoro. Alcuni di loro hanno provato a raggiungere questi Stati, ma sono stati rispediti al mittente, in Italia. Secondo il regolamento di Dublino, infatti, il paese che per primo rileva le impronte e riconosce la protezione a un rifugiato è l'unico che se ne può far carico. Abbiamo visto il modo in cui l'Italia lo fa. O, per meglio dire, non lo fa.
Per tentare di aggirare questo problema, alcuni di loro cercano di arrivare in qualche paese del nord Europa fingendo di chiedere per la prima volta protezione e distruggendo i propri documenti, così da non essere ricollegati al transito in Italia. Ma è solo questione di tempo: la rilevazione delle impronte digitali non lascia scampo e prima o poi vengono rimandati in Italia, dove sono ovviamente costretti a ripercorrere tutto l’iter per riottenere i documenti.
Altri ancora hanno avuto difficoltà anche nel nostro Paese, perché al momento del loro ingresso qualche solerte funzionario ha pensato bene di richiedere loro solo il nome e l’anno di nascita, registrandoli – come per una comoda e superficiale convenzione – come nati il primo gennaio di quell’anno. In questo modo, però, sono decine gli stranieri ad avere lo stesso nome e la stessa data di nascita e a non poter ottenere così il proprio codice fiscale, la tessera sanitaria e ad incontrare enormi difficoltà per ricevere i documenti che garantiscano loro, almeno sulla carta, protezione. Questo fenomeno in Italia l’abbiamo definito “omocodia”, ma a parte la sua descrizione, non abbiamo pensato di risolverlo e di evitarlo. E’ un altro dei problemi che esiste. Punto.
Le loro storie e le loro vite sono tutte diverse. Ma tutti hanno in comune il destino di condividere il limbo in cui l’Italia e la nostra superficialità li ha costretti. Proveremo ad aiutarli. Uno ad uno.
Ma la domanda rimane: perché li abbiamo ridotti così?

Fossero solo la Brambilla e la Gelmini...

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Qui di seguito, le reazioni di alcune esponenti del PdL alle indagini su Berlusconi nell'ambito del "caso Ruby". Per la serie: solidarietà di genere.

La ridicola accusa per gettare ancora fango sul presidente Berlusconi è l'ennesima azione di quella parte che vuole in tutti i modi sovvertire per via giudiziaria la volontà popolare.
(Barbara Saltamarini)
Visto che l'apertura di nuove indagini a carico di Silvio Berlusconi ormai non fa più notizia e tanta è stata la certosina attività degli zelanti magistrati dal 1994 in poi, oggi per prendere la prima pagina occorre ricorrere al gossip. Certo è singolare il tempismo con cui si muove la procura di Milano all'indomani della sentenza della Consulta e originale la spettacolarizzazione offerta dalle perquisizioni. Se non fosse cronaca potrebbe essere la trama di una fiction di successo.
(Jole Santelli e Beatrice Lorenzin)
Mi auguro che il Presidente del Consiglio non prenda in considerazione le speranze anticipate da qualche quotidiano di dimissioni. Non è quello che vorrebbero i milioni di cittadini che lo hanno votato per le sue capacità, consapevoli dei procedimenti giudiziari, del debole per le donne e soprattutto, a differenza dei savonarola dell’ultima ora, che un imputato è innocente fino alla eventuale condanna.
(Michaela Biancofiore)
L’ennesimo atto persecutorio contro Silvio Berlusconi certifica, da un lato, l’accanimento poliziesco nei confronti di un libero cittadino; dall’altro lo spirito eversivo con cui parte della magistratura, puntualmente, interviene direttamente sulla libertà della politica e sulla serenità del Paese.
(Deborah Bergamini)
L'ennesima esplosiva indagine su Berlusconi arriva poche ore dopo la parziale limatura del legittimo impedimento. Le puntuali Wikileakes tutte italiane che violano il segreto istruttorio fanno pensare ad una fantasiosa quanto micidiale inchiesta sulla vita privata del Presidente del Consiglio. Tra qualche mese probabilmente tutto finirà in una bolla di sapone, ma nel frattempo questo clamore serve per indebolire l'azione di Governo in questa delicatissima congiuntura economica.
(Margherita Boniver)
La nuova indagine su Silvio Berlusconi, di cui, guarda caso, abbiamo tempestivamente notizia all’indomani della sentenza della Corte costituzionale, è fondata su accuse assurde e inverosimili. Ma, prima di esser spazzata via dai fatti, spazzerà via qualsiasi dubbio sulla natura politica della persecuzione di cui il premier è oggetto da più di quindici anni. Ormai gli italiani hanno capito: anche questa iniziativa, come tutte le altre, sarà un boomerang per il partito delle Procure.
(Michela Vittoria Brambilla)
E' in corso un'indagine e non posso fare nessun tipo di commento. Solo una riflessione sui tempi e le modalità con cui è stata portata avanti questa inchiesta che sono davvero curiosi e che fanno immaginare un'azione persecutoria nei confronti del presidente del Consiglio.
(Mara Carfagna)
La Procura di Milano non ha perso tempo. Occorreva un'accusa nuova e fresca per colmare il bicchiere lasciato mezzo vuoto dalla Consulta. Troppo vecchie le accuse per il caso Mills e i diritti televisivi Mediaset, tutti processi tenuti in piedi solo per arrivare a una condanna in primo grado di Berlusconi, e poi tutti lasciati a metà per la scadenza dei termini. La lealtà tra poteri invocata dalla Consulta ha avuto la sua risposta: una manciata di fango gettata in faccia alla vittima designata.
(Stefania Craxi)
Se non sono riusciti a distruggere il Berlusconi imprenditore, con una serie infinita di processi che puntualmente si sono risolti nel nulla, e se nulla hanno potuto contro il Berlusconi politico, che non ha mai rubato ed ha raccolto sempre straordinari consensi, ai giudici politicizzati che da anni si accaniscono contro il presidente del Consiglio non resta che giocare l'ultima carta: distruggere il Berlusconi privato e la sua immagine. Anche questo tentativo però si risolverà, come tutti gli altri, in un nulla di fatto.
(Mariastella Gelmini)
Gli attestati di stima recentemente ricevuti da Berlusconi dai presidenti di Stati Uniti e Russia ed oggi le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, persona intelligente che stimo per il suo modo di concepire la politica, dovrebbero fare riflettere sui risultati concreti di questo Governo, lasciando da parte inutili polemiche, chiacchiere da bar e inchieste pretestuose che si risolvono sempre in bolle di sapone ma intanto arrecano danno all'immagine del premier e a quella dell'intero Paese.
(Gabriella Giammanco)
Ogni ora che passa diventa sempre più evidente l'uso dell'ennesima inchiesta per finalità di lotta politica. Si sta delineando un'operazione giudiziaria che non sembra interessata a perseguire dei reati, ma solo a sfregiare l'immagine del premier eletto dai cittadini italiani.
(Giorgia Meloni)
Il nuovo attacco della magistratura di Milano a Berlusconi, portato con eccezionale tempismo all'indomani della sentenza della Consulta, appare sconcertante nella modalita' tutta mediatica con cui è stato attuato oltre che nella sostanza, palesemente inverosimile.
(Stefania Prestigiacomo)
Non si può continuare a fare pregiudizialmente un massacro mediatico ai danni del Presidente del Consiglio.
(Maria Elisabetta Alberti Casellati)
E' in atto una inaccettabile gogna mediatica contro Silvio Berlusconi che ha raggiunto livelli davvero preoccupanti. Il solito circolo mediatico-giudiziario-politico sta tentando di buttare quanto più fango e delegittimazione possibile. Quando, come sempre, la storia di scioglierà come neve al sole chi risarcirà quanto subito dal cittadino italiano Berlusconi? La risposta è semplice: nessuno.
(Isabella Bertolini)
Mai vista Ruby. Sono stata a pranzi e cene ad Arcore ma non ho mai visto le cose che si raccontano. Ieri ero a cena dal Presidente del Consiglio ma ragazze non ne ho viste A me non risulta che sia facile entrare ad Arcore ma spiare Arcore. E’ un problema di spionaggio, di stupro. E’ un trucco usato dalla magistratura. Un trucco brutto.
(Daniela Santanchè)

Il fondo del barile

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Nessuno mai fa il conto di quanto è costato allo stato questo sforzo giudiziario che magari poteva essere impiegato per trovare una ragazza come Yara, di cui ancora non si hanno tracce.
(Mariastella Gelmini, 17 gennaio 2011)

L'argomento del giorno di Nicole

11 Commenti »

Personalmente, come "argomento del giorno" mi sarebbe venuto in mente qualcos'altro; e comunque, anche volendo fare lo gnorri a tutti i costi, avrei scelto un tema, come dire, meno legato alla condizione delle donne.
Sai com'è, vista l'aria che tira...

Il più assoluto decoro

6 Commenti »

Se nel raccontarvi di una festa a cui ho partecipato dicessi:

Lui "ha insistito, io non volevo, ho cercato di respingerlo. Gli ho detto di no, ma non ce l’ho fatta, e sono stata costretta a subire qualche cosa che non avrei voluto fare".
cosa pensereste? Sareste indignati? Schifati? Mi consigliereste di sporgere denuncia, forse. O forse parlereste di "lui" minimo come di un delinquente. Immagino che a nessuno salterebbe in mente di giustificarlo dicendo che
"E’ gravissima, è inaccettabile, è contro la legge, questa intromissione nella vita privata delle persone. Perché quello che i cittadini di una libera democrazia fanno nelle mura domestiche riguarda solo loro".
Questa dichiarazione, messa a verbale e raccolta dalla Polizia Giudiziaria, appartiene invece ad una delle testimoni dell'eleganza e del più assoluto decoro in cui si svolgono le serate del più grande teorico dell'Amore.
Ora, per curiosità, cosa pensate?

Adesso vi ricordate dello stato di diritto?

15 Commenti »

L'ho già accennato ieri, ma gioverà ripeterlo in modo un tantino più compiuto: il fatto che quelli del PdL gridino alla morte dello stato di diritto dopo le accuse a Berlusconi, pur avendo taciuto -e in alcuni casi partecipato da protagonisti- quando venivano calpestati i diritti di Piergiorgio Welby, di Federico Aldrovandi, di Eluana Englaro, di Stefano Cucchi, di Aldo Bianzino, di Giovanni Nuvoli, di Giuseppe Uva, dei detenuti ammucchiati nelle carceri come animali, delle donne costrette a umilianti vie crucis notturne per ottenere la pillola del giorno dopo, dei rom deportati da una parte all'altra come immondizia, degli immigrati spediti nei campi di concentramento libici, degli omosessuali discriminati, derisi e picchiati, delle coppie obbligate ad andare all'estero per fare un figlio e via discorrendo, è semplicemente rivoltante.
In un paese nel quale lo stato di diritto viene ammazzato brutalmente tutti i giorni, questi se ne ricordano solo quando i giudici indagano sui passatempi del loro capo.
Fatemi il piacere, chi volete che vi creda?

Conversazioni

4 Commenti »

Cioè, ti rendi conto che ho combinato? Sono stato a letto con la ragazza del mio migliore amico. Tra l'altro, te lo dico, una scopata incredibile. Adesso è un casino, non so che fare... Dovrei dirglielo, ma chi ce l'ha il coraggio?

Ha detto al suo avvocato: dille che le pagherò il prezzo che vuole, l'importante è che lei chiuda la bocca, che neghi tutto... Che io non ho mai visto una ragazza di 17 anni.

La prima è un'ipotetica conversazione privata che descrive una vicenda umana discutibile. Anche la seconda conversazione è privata, ma oltre a descrivere una vicenda umana discutibile contiene l'indizio di un reato.
Se qualcuno si ostina a sostenere che sono la stessa cosa significa che non capisce l'italiano, oppure che è in malafede.

Roghi

3 Commenti »

Comunque la si pensi sull'estradizione di Battisti, mettere al bando i libri di quelli che firmarono la petizione in suo favore mi pare un'iniziativa che c'entra poco e niente sia con la condanna del terrorismo, sia con la solidarietà verso le vittime.
Manca solo che decidano di bruciarli sulla pubblica piazza, quei libri, e poi siamo a posto.
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Grazie a CoB e a Eva per l'ispirazione.

Come mai allora non ha detto una parola?

7 Commenti »

Tra parentesi, mi piacerebbe un sacco sapere per quale motivo il nostro premier, che oggi dice che "non si può andare avanti così" e si indigna perché ritiene inaccettabile "che si facciano perquisizioni a persone nelle loro case alle 7 di mattina", si sia guardato bene dall'adoperarsi con analoga energia, diffondendo a destra e a sinistra videomessaggi come se piovesse, quando Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e compagnia cantando non solo sono stati perquisiti in orari inconsueti, ma a casa loro non sono più tornati.

Ne vedrai di ogni

5 Commenti »

D'altra parte, chi non sceglierebbe la locuzione "ne vedrai di ogni" per descrivere una situazione che si svolge "all'insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro e tranquillità"?

Gentile contribuente

3 Commenti »

Capita che alcune centinaia di persone, cittadini a basso reddito che nel 2007 hanno ricevuto il famigerato bonus di ben 150,00, stiano ricevendo delle simpatiche letterine post natalizie. Con queste letterine l'INPS chiede la restituzione di quei soldi. Il motivo è semplice, l'Istituto ha sbagliato ad assegnarle e se n'è accordo a distanza di pochi anni...
Ovviamente l'INPS non solo evita di scusarsi, ma aggiunge la beffa della sanzione. Quindi il pensionato prende 150 e rende 192,90 (150,00 + 30,00 di sanzione + 12,90 di interessi), a meno che non paghi entro 30 giorni o che non abbia presentato dichiarazione dei redditi e abbia ricevuto il bonus automaticamente (questo è diabolico).
A volte penso che quando uno si sente preso per il cool.. probabilmente ha ragione.

Ti pare che ce l'ha e non ci ha mai giurato sopra?

22 Commenti »

Berlusconi dice di essere fidanzato già da un po', ma io tenderei a non credergli: avesse avuto una morosa, ti pare che perdeva l'occasione di giurare sulla sua testa?

Generatore automatico di legittimi impedimenti

4 Commenti »

Istruzioni: fare refresh per ottenere un nuovo legittimo impedimento

Mirafiori e i vizi del consenso

26 Commenti »

Ernesto Maria Ruffini per Metilparaben.

In un moderno stato democratico, dove tutti sono uguali, le leggi sono al di sopra di tutti e uguali per tutti, ma prima ancora le leggi sono fatte per il bene di tutti, per il bene di ciascuno (art. 3 della Costituzione).
In un moderno stato democratico, dove tutti sono uguali, le dichiarazioni rese in uno stato di sudditanza psicologica, sotto pressione esterna per paura di esporre sé o i propri familiari ad un danno ingiusto, non possono avere alcuna rilevanza.
In un moderno stato democratico, nella nostra repubblica democratica, il vizio del consenso rende un contratto annullabile.
In un moderno stato democratico, il consenso è viziato per violenza quando la parte esprime il proprio consenso sotto la minaccia di subire un male ingiusto e notevole a sé stessa. In questo caso, si ritiene che il consenso sia stato estorto esercitando una violenza psicologica.
In un moderno stato democratico, la violenza psicologica esercitata nei confronti di una parte contraente deve essere tale da esercitare una pressione psicologica tale da far temere ad una persona sensata di esporre sé stessa ad un male ingiusto e notevole.
In un moderno stato democratico, questo tipo di violenza è legata al timore riverenziale che ha la parte contraente verso altri per l'importanza della loro posizione nell'ambiente sociale (articolo 1437 del Codice civile).
In un moderno stato democratico, questo tipo di violenza è legata al timore del pericolo del danno ingiusto e notevole che la parte contraente percepisce di poter subire (articolo 1435 del codice civile).
Nel nostro moderno stato democratico, nella nostra repubblica democratica fondata sul lavoro, quando un imprenditore chiede ai propri lavoratori di rinunciare ai propri diritti minacciando di chiudere un'azienda trasferendola all'estero, quando il presidente del consiglio afferma che tale minaccia risulta fondata e comprensibile, siamo di fronte ad una pressione psicologica tale da invalidare qualunque contratto conseguente e successivo firmato dai singoli lavoratori (articoli 1 e 3 della Costituzione; articoli 1427, 1434, 1435, 1437 del Codice civile).
Nella nostra repubblica democratica, gli esiti del referendum di Mirafiori rendono invalide tutte le rinunce conseguenti e successive a cui sono stati chiamati i lavoratori. E' la legge che lo afferma. E' lo stato di diritto che lo garantisce. E io ancora non ho perso la fede nel diritto, perché siamo in una repubblica democratica dove la legge è al di sopra di tutti ed è ancora uguale per tutti.

Un singolare concetto di privacy

6 Commenti »

Secondo gli avvocati di Berlusconi indagare su un premier che telefona in questura per far liberare una minorenne che ha partecipato alle sue feste raccontando che si tratta della nipote di Mubarak è una "gravissima intromissione nella vita privata del Presidente del Consiglio".
Tanto per capire, che altro avrebbe dovuto fare perché la vicenda assumesse rilievo pubblico?

Avere Scilipoti tra gli amici

4 Commenti »

Me l'hanno fatto appena notare, e io neanche lo sapevo.
Chissà quante cosette carine avrei recuperato dal suo profilo mentre viveva i suoi conflitti interiori sulla fiducia...

Generatore automatico di comizi di Nichi Vendola

La sinistra deve mescolare lo spasimo della partecipazione con la carne della testimonianza, sradicando in limine non solo gli stigmi unanimitari, ma anche...
Continua sul sito dell'Espresso: per chi volesse commentare, ecco il link.

Al prossimo ricorso che perdo

6 Commenti »

Silvio Berlusconi sulla sentenza della Corte Costituzionale:

Se mi accorgerò che nei collegi giudicanti la maggioranza è di sinistra andrò in tv e spiegherò agli italiani come stanno le cose.
Chissà se la cosa vale pure per gli altri. Cioè, per esempio, se domani mi capitasse di andare in commissione tributaria, perdere un ricorso e accorgermi che i giudici sono di destra, o clericali, o della Roma, o che detestano quelli con la barba, potrò anch'io andare in televisione e spiegare a tutti come stanno le cose, vero?
No, perché in caso contrario dovremmo concludere alternativamente che Berlusconi si considera un cittadino dotato di più diritti rispetto agli altri, al punto da poter utilizzare la tv pubblica come uno strumento personale, o che continua allegramente ad usare le sue emittenti private per gli scopi che più gli aggradano, in barba ai giuramenti nei quali si è ripetutamente esibito da qualche decennio a questa parte.
Allora, dove mi ospitate al prossimo ricorso che perdo? Mediaset o RAI?

Generatore automatico di correnti del PD

7 Commenti »

Istruzioni: fare refresh per ottenere una nuova corrente

Convergenze

7 Commenti »

Che ne dite, non sarebbe una buona idea se prima di ammiccare a fantomatiche convergenze con il terzo polo il PD si preoccupasse di convergere con se stesso?

FacePrimarie

13 Commenti »

Ma come, non s'era detto che Marchionne faceva il furbo?

19 Commenti »

Marchionne è una persona interessante. Mi piace il suo atteggiamento riformista, ma non mi piace quando fa il furbo. La Fiat non può far finta di essere così per caso in Italia. La Fiat è quella grande azienda che per anni ha diviso gli utili con i propri azionisti e che ha allegramente condiviso le perdite con noi italiani. E rimuovere il passato è inaccettabile.
(Matteo Renzi, 29 ottobre 2010)
Io sto dalla parte di Marchionne, dalla parte di chi sta investendo sul futuro delle aziende, quando tutte le aziende chiudono, è un momento in cui bisogna cercare di tenere aperte le fabbriche. Diciamo anche la verità: è la prima volta nella sua storia che la FIAT, anziché chiedere i soldi degli italiani con la cassa integrazione, prova a mettere dei quattrini per agganciare alla locomotiva americana Mirafiori e anche la struttura italiana. Quindi, senza se e senza ma, stiamo dalla parte di chi crea lavoro e ricchezza. Poi, naturalmente, rispettiamo i diritti dei lavoratori, ma che siano lavoratori, e non cassintegrati.
(Matteo Renzi, 11 gennaio 2011)

Angela, tu come la vedi?

5 Commenti »

Oggi, per sua stessa ammissione, il nostro presidente del consiglio ha confidato al premier di un altro paese di strafregarsene della corte costituzionale, ed ha aggiunto -con ciò implicitamente affermando di poter disporre dei mezzi di comunicazione a suo piacimento- che andrà in televisione per spiegare ai cittadini che la magistratura è una patologia.
Ecco, se io fossi quel capo di stato estero, e se avessi una nozione sia pure minimale di come funzionano le democrazie moderne, penserei che nel paese governato dal mio collega lo stato di diritto è andato definitivamente a farsi fottere.
Altro che prestigio internazionale.

Cagare in mezzo alla strada

15 Commenti »

I radicali segnalano questo intervento del Senatore Antonio Gentile:

Chiedo alla polizia di andare a sequestrare a Milano tutte le macchinette automatiche che distribuiscono prodotti cannabinoidi e cartine e chiedo al capo della polizia, Manganelli, di agire con tempestività nelle altre città italiane ove mai questa vergognosa vendita fosse in atto.
Cioè, fatemi capire: a Milano ci sono delle macchinette che vendono l'erba e l'hascisc? Oppure l'onorevole Gentile ritiene che siano "cannabinoidi" le cartine, che effettivamente vengono distribuite dalle macchinette su tutto il territorio nazionale, in quanto costituiscono la condizione necessaria (ma non sufficiente, visto che una miriade di persone con le cartine ci rollano semplicemente delle sigarette) per farsi una canna?
No, perché se così fosse, mutatis mutandis, si dovrebbero vietare pure le bottiglie di aranciata (che servono per fare le molotov), le calze velate (che qualcuno utilizza per fare le rapine) e in definitiva il denaro (senza denaro, ne converrete, non esisterebbe alcun crimine).
Io, per esempio, a pranzo ho mangiato un panino, creando in tal modo il presupposto indispensabile per cagare in mezzo alla strada: non che ne abbia intenzione, ci mancherebbe, ma nella vita non si sa mai.
Che dite, nel dubbio vado a costituirmi, così mi levo il pensiero?

Update: mi dicono che la dichiarazione di Gentile si riferisse ai cosiddetti "smart shop", che vendono sostanze non ufficialmente classificate come droghe pur producendo i medesimi effetti. Ebbene, posto che il riferimento alle "cartine" continua a sembrarmi grottesco, a questo punto il discorso si fa serio, perché dimostra in modo cristallino che il proibizionismo è una strategia perdente in partenza: non si può vietare tutto, anche se lo si vorrebbe (ci si può drogare pure con la colla, con la varechina e con la benzina: che facciamo, chiudiamo cartolerie, supermercati e distributori?). Insomma, che altro vi ci vuole per capire che avete imboccato la strada sbagliata?

Generatore automatico di nuovi partiti di Berlusconi

27 Commenti »

Istruzioni: fare refresh per ottenere un nuovo partito

Minchia, non ditelo a Bersani

2 Commenti »

Thread con gli amici:
Emilio: "A posto, Berlusconi ha scelto il nuovo nome del partito, si chiamerà Italia"
Luca: "Così finalmente potrà gridare anche lui: Italiani!"
Paolo: "Mi piace. Propongo un restyling pure per il Pd: da domani chiamiamoci Partito"
Angela: "E perché non direttamente RESTO DEL MONDO?"
Paolo: "Minchia, non ditelo a Bersani!"

O me la dai o scendi

3 Commenti »

Quello che potete leggere nel titolo è un tradizionale adagio romanesco, che attraverso la metafora della gentile donzella condotta in campagna dal suo corteggiatore e poi minacciata di doversene tornare in città a piedi in caso di mancata adesione alle sue profferte sessuali, illustra in modo assai incisivo la spiacevole situazione del ricatto.
Ecco, giusto ieri sera pensavo che l'immagine è perfetta per descrivere il comportamento di Marchionne nei confronti degli operai dalla FIAT: o me la dai o scendi.
D'altra parte, sempre di macchine si parla, no?

Generatore automatico di comizi di Umberto Bossi

Oggi potete divertirvi a parlare come Bossi sul sito dell'Espresso. Volendo, si può commentare a questo link. Buon refresh a tutti.

Ok, panico

54 Commenti »

Letteralmente, le parole pronunciate dal papa significano questo: se spieghi a un ragazzo come avviene il concepimento, cosa si intende per malattie sessualmente trasmissibili e quali strumenti sono stati messi a disposizione dalla scienza per prevenire il primo e scongiurare le seconde, quel ragazzo non sarà più libero di scegliere se credere in Dio, o in Allah, o in Buddha o in chissà cos'altro.
Logico, no?

Antiabortisti a chiacchiere

11 Commenti »

La questione, amici integralisti, mi pare piuttosto semplice: continuare a proibire i preservativi e ad ostacolare l'informazione sessuale nelle scuole contribuisce a far aumentare la richiesta di pillole del giorno dopo; e ostinarsi a demonizzare la pillola del giorno dopo, a sua volta, contribuisce a far prosperare gli aborti.
Adesso sta a voi: o vi decidete a fare gli antiabortisti sul serio, dando una mano ai ragazzi tenendo conto della realtà, oppure continuate a farlo a chiacchiere, fingendo di credere che a forza di ascoltare i vostri anatemi gli adolescenti smettano di trombare e che la questione si possa risolvere così.
Un'unica richiesta: se scegliete di proseguire nell'atteggiamento che avete tenuto fino ad oggi, assumetevi le vostre responsabilità e smettete di prendervela con gli altri per le cose che non vanno come vorreste.
Date retta, ci fate una figura migliore.

Il GF, le bestemmie e il rifiuto della realtà

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Cari amici, mi corre l'obbligo di comunicarvi una clamorosa notizia: che la cosa vi piaccia o no, in Italia la gente bestemmia.
La cosa, tra l'altro, avviene piuttosto frequentemente, in una miriade di luoghi e di situazioni diverse, con infinite varianti dialettali e spesso per motivi futili, se non addirittura per scherzare o semplicemente per abitudine: si bestemmia tutti i giorni negli uffici, nelle scuole, nei campi sportivi, negli ospedali, nelle fabbriche e in qualsiasi altro posto in cui sia dato rilevare, sia pure in quantità minimale, la presenza umana.
Ebbene, siccome a me pare che la rappresentazione della realtà sia l'unico motivo in base al quale il Grande Fratello possa assumere un significato degno di nota, finendo per diventare perfino prezioso proprio perché ha il merito di svelare impietosamente in quale mediocrità sia precipitata una parte assai consistente del nostro paese, delle due l'una: o si consente che i partecipanti interpretino autenticamente se stessi -e quindi oltre a mangiare, bere, trombare e cagare bestemmino, se è quello che fanno abitualmente-, oppure si decide di abolire i reality e li si sostituiscono con delle fiction, nelle quali i protagonisti fanno e dicono le cose che qualcun altro ha scritto su un copione dopo averle inventate.
Protestare per le bestemmie dal Grande Fratello, insomma, significa rifiutare la realtà così com'è, per quanto indecente possa sembrare, e fare in modo che ne venga dipinta una completamente diversa, corretta come si ritiene più opportuno e depurata di tutto quello che si ritiene impresentabile.
Si chiama nascondere la testa sotto la sabbia, e trovo che sia l'ennesima dimostrazione dell'ipocrisia dilagante nella quale siamo costretti a sguazzare.

Il Partito delle corporazioni

2 Commenti »

Se ne sentiva proprio il bisogno, no?

Andrea Mondello, ex vicepresidente di Confindustria e poi, per sedici lunghi anni, presidente della Camera di commercio della Capitale, oggi tra i promotori dell'Api, l'Alleanza per l'Italia. Nelle Marche Maria Paola Merloni, deputata del Pd, figlia di Vittorio Merloni, patron dell'Indesit, ma anche Cleto Sagripanti che sfidò Federica Guidi per la guida dei Giovani imprenditori. Foltissima la pattuglia campana: Gianni Punzo, presidente dell'Interporto, socio di Montezemolo nei treni per l'alta velocità. E poi Agostino Gallozzi, ex presidente della Confindustria di Salerno; Carlo Pontecorvo, proprietario della Ferrarelle; Luciano Cimmino, presidente del gruppo Carpisa-Yamamay, Giovanni Fiore, costruttore. Sono della partita anche Maurizio Rossi, proprietario della tv ligure Primocanale, Federico Vecchioni, presidente della Confagricoltura, Nicola Di Bartolomeo, ex presidente della Confindustria Puglia.
E i giovani? E le donne? E gli immigrati, che sono più di 5 milioni?
E i lavoratori? I lavoratori non presidenti di qualcosa???

Anche Salvemini è entrato nel mucchio

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Siccome Fabrizio Cicchitto ha avuto l'alzata d'ingegno di citare Gaetano Salvemini per difendere e valorizzare le posizioni della Lega Nord sul federalismo, mi farebbe piacerebbe sapere come mai non abbia fatto altrettanto mentre in Parlamento si gridava all'omicidio di Eluana Englaro, magari ricordando a tutti questo passaggio:

Il clericale domanda la libertà per sé in nome del principio liberale, salvo a sopprimerla negli altri, non appena gli sia possibile, in nome del principio clericale.
oppure per quale motivo gli sia sfuggito, quando Berlusconi blaterava sull'inutilità del Parlamento, quest'altro pensiero:
Sopprimiamo la discussione, e non ci resterà che la scomunica (in mancanza del rogo), o il manganello, o il colpo alla nuca.
o ancora perché non gli sia venuto in mente, mentre infuriavano le polemica sulle infiltrazioni della camorra al Nord, questo monito:
I moderati del Nord hanno bisogno dei camorristi del Sud per opprimere i partiti democratici del Nord, i camorristi del Sud hanno bisogno dei moderati del Nord per opprimere le plebi del Sud.
Non è che pure Salvemini è entrato a pieno titolo nel grande mucchio delle cose di cui ci si ricorda solo quando fa comodo?

La "monnezza intelliggente"

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Il nostro sistema per la raccolta differenziata, ne sono certa, è invidiato ovunque. E se così non fosse è solo perchè non è conosciuto. E' un sistema perfetto in cui, lungi da me criticare la differenziata in sè, una cosa assurda viene fatta passare per la normalità, e quando provi a dire che pagare delle aziende (per la gestione dei rifiuti) che ti addebitano pure la lavorazione della gestione della monnezza (che gli devi dare divisa, lavata, tagliata e pronta), da cui poi loro traggono un profitto non dovrebbe essere una cosa normale, ma che anzi, è anche un po' da stronzi, vieni guardato o come un pazzo, o come un genio. Senza parlare del piccolo particolare che la maggior parte della monnezza rimane "monnezza". Non riciclabile. Quella che poi ci intoppa le discariche e ci dobbiamo giocare a briscola in tavoli congiunti nel torneo Stato-Regioni. Ora, chiedo gentilmente, non sarebbe possibile fare in modo che la plastica, la carta, che vengono usate e messe in circolazione siano TUTTE FOTTUTAMENTE RICICLABILI? Possibile che a nessuno sia venuto in mente che se i bicchieri di plastica, ad esempio, fossero riciclabili, sarebbe una gran bella idea? Che l'incarto hitec del pane non serve se poi dobbiamo scomporlo in due parti, ammesso che siano entrambe riciclabili?
Comunque, di fatto, quella che il pusher dell'AMA (azienda che gestisce il "traffico sporco" a Roma) spaccia come un'evoluzione sociale e tecnologica, a me sembra una gran bella mossa per ecomettercelo nel posto del biocetriolo.
Ora "buttare la monnezza" evoca incubi. Apocalissi. Da diventare psicomaniaci. Da terapia dei 12 passi.
Innanzitutto la "monnezza intelliggente" introduce il "libretto di istruzioni". Anzi, 3.
Si chiamano: "Calendario e Vie della Nuova Raccolta Differenziata"; "guida per le famiglie" e "La raccolta differenziata degli scarti alimentari e organici". Il primo è un simpatico giochino creato dal campione mondiale di tris, il secondo è anche amichevolmente detto "labibbia" contiene le istruzioni per l'operazione "butta la monnezza" organizzate in un piano sinottico talmente elaborato che metterebbe a dura prova la pazienza di Giobbe e la capacità di Leibniz. Il terzo opuscolo è un monotematico alimentare/organico che sostanzialmente non serve a un cazzo. Io penso che sia una specie di prova a cui veniamo sottoposti: nel cartoncino dell'opuscolo secondo me c'è un chip, se tenti buttarlo e sbagli il contenitore succede, in questo preciso ordine:

uno, allarme acustico. Comincia a suonare l'iradiddio, compresi clacson dei tir in versione deluxe, sirene navali di avviso scoppio guerra nucleare e una registrazione vocale con gli articoli del " RUM", il Regolamento Urbano della Monnezza, che stai violando.

due, costrizione fisica. Al fine di proteggere la prova del reato con le tue preziose impronte scatterà una tagliola, nel caso stessi ritentando di acchiappare la monnezza buttata, zak, colpo netto alla mano, così ti macchierai anche di aver gettato dei rifiuti organici, perchè la tua mano mozzata quello è, nel posto sbagliato.

tre, cattura. Gli agenti del NOPM, il Nucleo Operativo Polizia della Monnezza ti circonderanno in meno tre minuti, verrai bloccato, perquisito e trattenuto. La monnezza sarà analizzata al più presto e verranno formalizzate le accuse a tuo carico.

Di tutto questo, però, non ho ancora le prove.
Comunque. Dicevo. La monnezza intelligente. Ora, a Roma, anno del signore 2011, a quasi 40 anni dall'apollo 11, a quasi 15 dalla pecora dolly, con la tecnologia a manetta e la civilizzazione all'apice....con il monnezzaro ci dobbiamo prendere appuntamento. Sì, e non ti è permesso sgarrare. Nell'opuscolo "calendario e vie della nuova raccolta differenziata" ci sono due righe. Siediti e seguimi con attenzione, che se salti un passaggio sei fottuto. Riga uno, giorni feriali e riga 2 festivi. Poi ci sono tre colonne per ogni riga (che non corrispondono, sarebbe stato poco sadico): le fasce orarie. All'interno di ogni spazio una lista di vie. Così io so che tra le 5,30 del mattino e le 7, nei giorni feriali il monnezzaro mi aspetta in determinati posti. Sarà negli stessi posti festivi e prefestivi tra le 7 e le 8,30. Posso scegliere di buttare la monnezza tra le 7 e le 9 feriali o 8,30-10,30 festivi in altre strade e tra le 9 e le 10,30 feriali e 10,30-12.00 festivi. Dopo questi orari no. Niet. Nada. La monnezza te la tieni, nun la poi buttà. Infermiere e tutti quelli che fanno il turno di notte ringraziano sentitamente.
L'evoluzione della specie produce Il coprifuoco della monnezza.
A breve assisteremo alla nascita del personal garbage trainer, che dispenserà prozac e aiuterà nella gestione degli appuntamenti monnezza. Anche perchè l'ansia da "Chi vuol esser monnezzaio" cresce al pensiero di incontrare il controllore. Lui, mitica figura che spero di incontrare a breve - perchè io con qualcuno devo pur litigare - , lo immagino spuntare da dietro al cassonetto e intimare, mostrando orgogliosamente il tesserino scintillante dell'AMA, di aprire il sacchetto per controllarti la monnezza. Lo ripeto perchè è una di quelle cose talmente assurde che rischia di passare inosservata. Il controllore controlla la tua monnezza. E lì speri di non aver sbagliato niente, di non aver lasciato residui di yogurt nel vasetto, si non aver confuso la plastica non riciclabile con quella riciclabile, speri di non dover discutere con lui per non aver lavato il barattolino di sott'oli, o perchè il melone ammuffito non te la sentivi di farlo a pezzetti, o che la marmellata che hai lasciato aperta per mesi, era diventata tutt'uno col contenitore, per questo hai buttato tutto assieme.
In ogni caso buttare la monnezza è il passo finale di una serie di azioni da compiere. Azioni che producono malessere, stress, ansia e talvolta ricchi bestemmioni.
Ora, il gesto di aprire il secchio e buttare qualcosa è sostituito da: prendi l'oggetto da buttare, scomponilo nelle sue parti essenziali dividendo per materiale: carta-che-si-ricicla, plastica-che-ricicla, metalli vari che si riciclano, vetro, organico/biologico, carta/plastica/metalli vari-che non si riclano e tutto il resto.
Lavi tutto quello che è sporco perchè la monnezza va consegnata pulita.
L'organico lo sgoccioli, lo tagli a pezzettini e poi puoi buttarlo.
Le bottiglie di plastica le accartocci (nun te perde er tappo!).
Poi ti avvi verso il parco auto che hai dovuto prendere in affitto appositamente per mettere i vari secchi necessari, e se sei fortunato sai esattamente cosa inserire in ogni pattumiera che hai davanti. Può capitare che ti rimanga un oggetto in mano, qualcosa di uso meno comune che non sai dove mettere. In quel caso ricorri alla bibbia, dove trovi in ordine alfabetico vari componenti della monnezza tipo, con l'indicazione del relativo contenitore da usare attraverso un rettangolino colorato. Poi cerchi la legenda, sistemata grazie al lampo sinaptico di un creativo di rango a pagina 14 e dovresti capire come liberarti di un oggetto. Dovresti, perchè poi rimani in mano con la bustina di non sai che materiale del parmigiano e la butti a caso, sperando che il nume della monnezza ti abbia guidato la mano. Oppure ti interroghi sul tovagliolo, perchè, se nella bibbia leggi che il tovagliolo usato lo butti nel biologico, nella monografia scopri il dettaglio che lo sporco deve essere di cibo. Mocciolo al massimo, secondo me. Ma visto che che il compost che poi si rivendono è utilizzato anche in agricoltura biologica, mai e poi mai "il tovagliolo" dovrebbe essere sporco di qualsiasi altra cosa, chessò, un detersivo. Quindi, appurato che il tovagliolo e nemmeno il fazzoletto vanno buttati con la carta... che ci si deve fare? Per ora li conservo.
Solo alla fine di questa operazione puoi passare allo step successivo: calendizzare le uscite. Nel senso che quelle grosse teste nell'organizzazione hanno deciso per un'azione capillare, ogni tot palazzi un sistema diverso per la raccolta: porta a porta (se abiti al centro, che hai capito), condominiale, e self made. Il Self made, a cui io appartengo, è a sua volta diversificato attraverso un sistema a random, anche detto "accazzodicane". Nel mio caso specifico funziona così: organico e non riciclabile li porto al monnezzaro s.p.m. - (sue proprie mani) - nelle vie e nelle fasce orarie da lui stabilite, la più vicina a me a circa 100 mt. La carta, plastica, metalli sotto casa nel cassonetto fisso. Abiti e stoffa varia, a circa 150 mt in direzione opposta dell'organico. Aree verdi e centri raccolta a qualche chilometro.
Nel tempo libero vado a lavorare.

FaceTricolore

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FaceTricolore

Ammazza, come cementano i leghisti!

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In occasione delle celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia il presidente del Senato Renato Schifani invita tutti a

Cementare la coesione nazionale intorno ai valori forti della storia italiana.
Ecco qualche esempio di "cementazione" da parte dei suoi alleati leghisti:
Il tricolore, per me, identifica un sentimento di cinquant'anni fa.
(Renzo Bossi, 24 aprile 2010)
Basterebbe regalare la Campania e il Sud alla corona di Spagna: erano già Regno delle Due Sicilie, se la tengano pure!
(Mario Borghezio, 1° giugno 2008)
Il Tricolore è vecchio, stanco e rappresentativo soltanto delle tifoserie calcistiche.
(Roberto Calderoli, 7 gennaio 2007)
E noi che siamo padani abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il tricolore, bruciare il tricolore!
(Militanti leghisti, 4 dicembre 2005)
Il tricolore lo metta nel cesso, signora. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore, personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore.
(Umberto Bossi, 14 settembre 1997)
Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo.
(Umberto Bossi, 26 luglio 1997)

Perché i fascisti no?

25 Commenti »

Mi piacerebbe tanto che Silvio Berlusconi, tra una telefonata e l'altra, mi spiegasse una cosa: per quale motivo dovremmo ritenere che chi trent'anni fa si professava comunista abbia fatto finta di cambiare ma sotto sotto sia rimasto lo stesso, e invece i vari La Russa, Gasparri, Alemanno e compagnia cantando, che allora si dichiaravano fascisti e adesso sono pappa e ciccia con lui, siano diventati delle persone autenticamente diverse?
Il che, tradotto in una domanda facile, equivale a dire: ammesso e non concesso che i comunisti esistano ancora, perché i fascisti no?

L'Italia è un disco rotto

5 Commenti »

Nel caso in cui non l'abbiate notato, negli ultimi mesi le prime pagine dei principali quotidiani italiani sono più o meno sempre uguali: Berlusconi dice che ha la maggioranza e quindi le elezioni non servono, Bossi risponde un giorno che non è vero e l'altro che se lo dice lui allora bisogna fidarsi e comunque staremo a vedere che succede domani, Bersani sottolinea che il governo è ormai alla frutta e che il PD sta per iniziare un'opposizione spietata, Di Pietro denuncia il fatto che il premier è un tiranno della peggiore risma utilizzando qualche colorita metafora, Fini viene accusato di aver fatto qualcosa di orribile e comunque di essere un traditore, Vendola si produce in una complessa narrazione della situazione politica utilizzando una percentuale di parole incomprensibili variabile tra il 40 e il 60% del totale.
Poi, il giorno dopo, la maggioranza di cui parla il Cavaliere ancora non si è capito bene quale sia ma lui insiste a dire che c'è, Bossi risponde l'opposto di quello che ha risposto il giorno prima e comunque staremo a vedere che succede domani, l'opposizione annunciata da Bersani ancora non è iniziata ma ci siamo quasi e allora vedrete di che pasta è fatto il PD, Di Pietro si imbatte in qualche contrattempo col suo partito rivelandosi un satrapo con i suoi più o meno quanto Berlusconi lo è col paese, qualche finiano difende il suo capo dalle nefandezze attribuitegli e ribadisce che comunque loro non hanno tradito nessuno, Vendola precisa il concetto del giorno prima incrementando progressivamente la percentuale di oscurità del lessico e la complessità delle immagini utilizzate.
Così, come per magia, tutto ricomincia da capo, e i malcapitati che ancora si prendono la briga di comprarsi il giornale vengono investiti dalla sgradevole sensazione di leggere tutti i giorni le stesse cose: nel frattempo il paese è cristallizzato in una sorta di dimensione atemporale, nella quale sembra che sempre che stia per succedere qualcosa di importante ma poi non succede mai niente, e i problemi si trascinano all'infinito, nella speranza che qualcuno, a un certo punto, decida di occuparsene sul serio.
Dite la verità: non vi sentite un tantino alienati anche voi?

Dei precetti è la via lunga e intralciata, degli esempi è la via breve e spianata

5 Commenti »

Abbiate pazienza se insisto, ma vi rendete conto che questi prima si mobilitano contro gli integralisti islamici che negano la libertà religiosa nei loro paesi, e poi chiedono l'intervento della polizia giudiziaria per chiudere le moschee nel nostro?

Quale governo, questo?

7 Commenti »

Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio, 3 gennaio 2011:

Il nostro governo intende proseguire con la massima determinazione l'azione per difendere la libertà religiosa di tutte le fedi.
Daniela Santanché, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, 8 novembre 2009:
Maometto era un poligamo e un pedofilo.
Umberto Bossi, Ministro delle Riforme per il Federalismo, 2 dicembre 2009:
Qui i musulmani sbatteranno sempre le corna.
Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa, 30 novembre 2009:
Dalla Svizzera giunge un segnale chiaro: sì ai campanili no ai minareti.
Roberto Castelli, vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, 19 settembre 2005:
Noi non siamo contro l'Islam, è l'Islam che è contro di noi.
Sandro Bondi, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, 5 aprile 2008:
Se persone di fede musulmana vogliono costruire una moschea lo facciano, ma lo facciano con i loro soldi: non capisco perché debba essere costruita con i soldi pubblici o con quelli della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Alfredo Mantovano, Sottosegretario agli Interni, 13 ottobre 2009:
La questione va affrontata nel modo più equilibrato e oggettivo possibile, disegnando una mappa delle moschee in Italia e confidando sul fatto che non ne nascano di nuove.

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