Acqua e olio, tutto a posto?

Siccome è un bel po' di tempo che non scrivo, oggi la prendo alla larga.
Supponiamo che in qualche posto sia in gran voga una religione che consideri peccato cambiare le pastiglie dei freni alle automobili; e supponiamo che i vertici di quella religione, dopo una inenarrabile serie di pressioni politiche, riescano a far approvare una legge secondo la quale i meccanici, ove la loro coscienza glielo suggerisca, possano legittimamente rifiutarsi di provvedere all'operazione.
In una situazione simile, com'è lecito attendersi, ci sarà una certa quota di meccanici che, aderendo sinceramente alla religione in questione, dichiareranno di non voler procedere al cambio delle pastiglie perché la loro coscienza glielo impedisce.
Supponiamo, giacché la religione in questione è assai diffusa, che tali meccanici siano 30 su 100; resteranno quindi 70 meccanici, i quali (se l'aritmetica non è un'opinione) dovranno farsi carico di cambiare le pastiglie anche per quei 30 che si rifiutano di farlo.
Sta di fatto, però, che un meccanico ha piacere (e anche legittimo interesse, ai fini di una equilibrata crescita professionale) di svolgere tutte le attività connesse al proprio mestiere: una parte di quei 70 meccanici astrattamente disponibili, pertanto, ancorché se ne strafottano della religione in questione e dei peccati di cui essa va blaterando, finiranno per rifiutarsi anche loro di procedere all'operazione incriminata, ufficialmente invocando i richiami della propria coscienza, ma nella sostanza cercando di evitare di ridursi a cambiare pastiglie dei freni dalla mattina alla sera.
Supponendo che questi meccanici siano altri 30, ne resteranno soltanto 40 che, non volendo fingere inesistenti scrupoli di coscienza, continueranno coscienziosamente a cambiare le pastiglie dei freni per tutti.
Orbene, stante il fatto che le pastiglie dei freni vanno pur cambiate, a questi 40 meccanici non resterà più il tempo per fare altro: che so io, una convergenza, una revisione dell'impianto elettrico, una sostituzione della frizione. Niente di niente, manco un merdoso cambio d'olio.
Col tempo, evidentemente, quei 40 meccanici si romperanno definitivamente i coglioni di fare tutto il santo giorno la stessa cosa; ragion per cui parecchi di loro si rassegneranno ad astenersene in nome degli inesistenti morsi della propria coscienza, riducendo sempre di più il numero di quelli disponibili; finché non rimarranno che un manipolo di irriducibili i quali, reputando irresponsabile la sola idea mandare in giro automobili senza freni, continueranno a fare soltanto quel lavoro, ininterrottamente, senza avere mai la possibilità di cimentarsi in attività diverse.
Si verrà a costituire, in poche parole, un pugno di uomini di buona volontà, che si sbattono dalla mattina alla sera senza uno straccio di soddisfazione, mentre gli altri migliorano, si evolvono, perfezionano le loro capacità, diventando artisti del carburatore, professori dello spinterogeno, cattedratici delle sospensioni.
Che fantasia, direte voi, immaginare una situazione del genere.
Eppure, mutatis mutandis, in questo paese succede esattamente la stessa cosa: con la differenza che i meccanici, nel caso di specie, sono pagati coi soldi pubblici; e che al posto del cambio delle pastiglie c'è un intervento di cruciale importanza e delicatezza nella vita di ogni donna che decide di ricorrervi.
Consultare i dati per verificare.
E per farsi venire un po' di sangue cattivo.

Questo post è stato pubblicato il 01 marzo 2008 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

10 Responses to “Acqua e olio, tutto a posto?”

  1. Eh sì, viene proprio il sangue cattivo a leggere quei dati.

    Però, sarebbe forse bastato seguire quel che dissero i radicali all'epoca dell'approvazione della 194.
    E cioè, sarebbe bastato che la legge permettesse l'aborto anche nelle cliniche private e non solo ed esclusivamente negli ospedali pubblici.

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  2. Grazie! Avevo proprio bisogno di inacidirmi un po' il sangue, oggi...

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  3. Il paragone con i freni non regge.
    O credi di essere stato una pastiglia dei freni all'inizio?

    Beppe.

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  4. Non sangue cattivo, travaso di bile...

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  5. "Il paragone con i freni non regge.
    O credi di essere stato una pastiglia dei freni all'inizio?"

    ???

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  6. Fabio, è una metafora, oltre a non capire le battute non capisci neanche le metafore? Non è una brutta parola, metafora. Informati. Ed informati anche sulle pastiglie dei freni delle tue amiche.

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  7. Bè ragazzi forse è meglio non parlare di meccanica se uno non ci ha mai messo le mani. (tra parentesi qualcuno di voi è ginecologo?)

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  8. bel post, soprattutto originale l'argomentazione. dimentichi un particolare. che mutatis mutandis, nella storia dell'occidente questo "cambiare le pastiglie dei freni", come tu lo chiami, è stato considerato (e ci sarà una ragione) illecito per secoli. Nel secolo scorso le cose sono cambiate a partire dalla ventata di libertà portata da Lenin (e poi Stalin) da una parte, e da Hitler dall'altra. Per quanto riguarda il nostro paese, con l'inganno e la menzogna (terrorismo psicologico sulle migliaia di donne morte per aborto clandestino, sulla vicenda della diossina a seveso e chi più ne ha più ne metta) è stata fatta approvare una legge che depenalizza l'aborto, ma che CONTESTUALMENTE garantisce l'obiezione di coscienza. e non mi sembra che ai tempi ci siano stati vertici di qualche religione che abbiano caldeggiato l'approvazione di questa legge.

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  9. senza contare che questa brutta abitudine di infilarvi della testa della gente che obietta o si astiene dal voto, dicendo che non sono decisi e consapevoli, ve la portate appresso almeno dai tempi della tranvata presa per il referendum sulla legge 40.

    ti faccio notare che nessun meccanico che fa 10000 cambi delle pastiglie dei freni in pochi anni avrà mai una crisi di coscienza come quei medici che a un certo punto si rendono conto dell'orrore e obiettano...

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  10. Hai incredibilmente centrato il punto...
    Io però,da futuro medico, faccio un esempio che risulta più aderente al contesto [visto che,se fai questi esempi, ci sarà sempre qualche imbecille che ti dirà "non è la stessa cosa..."]

    Sono un neonatologo, il mio lavoro è per lo più visitare i bimbi appena nati per assicurami che siano sani come sembrano,un lavoro tranquillo...
    Può capitare che uno di questi bimbi nasca cianotico e più morto che vivo e fa parte del mio lavoro rianimarlo ed evitare che crepi...
    Però ste creaturine belle appena nate sono fatte di cristallo,fargli 1 massaggio cardiaco è pericoloso,rischi di sfondargli lo sterno e poi la famiglia mi denuncia e io rimango co sto bimbo sulla coscienza.
    Essendo cardiopatico certi stress mi fanno star male.
    Vivo un paese assurdamente garantista che mi da una sorta di "obiezione di coscienza"per questo mio essere cardiopatico.
    Vengo quindi pagato come il mio collega che si prende il rischio,pur lavorando di meno.

    alla domanda "è giusto?" molti mi rispondono di no ed è allora che tiro fuori l'aborto.

    Personalmente parlando:
    Io,studentessa ventiduenne al 3°anno di medicina, sono abbastanza matura e cosciente dei miei limiti, delle mie paure e delle mie convinzioni morali e religiose da fare una scelta responsabile per me e per i miei futuri pazienti.
    Non riesco a lavorare con certi anziani in lungo-degenza perchè sono petulanti,scortesi e anche saccenti[e poveretti li capisco pure,hanno abbastanza ragioni!]e rischio di sbroccargli se ci devo stare tutti i giorni a contatto. E' un mio limite,ne prendo atto,scarto Geriatria.

    L'idea di ritrovarmi un sala operatoria con un camice,la mascherina e un paziente aperto davanti a cui devo trapiantare un cuore sapendo che basta 1mm di errore nel taglio per ucciderlo mi terrorizza.
    E' una mia paura,prendo atto e scarto Cardiochirurgia.

    Ritengo che l'aborto dovrebbe essere praticato solo se il feto/embrione è malato o se la gravidanza potrebbe mettere a rischio la madre, quindi la storia del "non lo voglio anche se è sano" non la concepisco moralmente [oltre a farmi ribrezzo l'idea di "scucchiaiare" fuori da una donna un essere anche solo vagamente simil-umano]
    E' una MIA convinzione morale [e un mio limite]. Ne prendo atto e scarto Ginecologia [appunto per non imporre la mia convinzione ad altri!].

    P.S.
    Alcuni musulmani [non credo siano pochi visto che mia madre,insegnante e vice dirigente di 1 scuola elementare si trova spesso a "risolvere le loro magagne"] ritengono "sbagliato" secondo la loro religione vedere una donna che non sia la propria moglie nuda.

    Ora c'è l'obbligo del medico [art 54 CP] di prestare soccorso all'infortunato incontrato per caso [per gli altri c'è solo l'obbligo di chiamare il 118] e mi pare che il suddetto medico vada in galera anche se musulmano se si rifiuta di fare un massaggio cardiaco [che richiede denudare l'infortunato] a una donna.
    Perchè questa "discriminazione"?

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